COSE DA NON CREDERE, QUANTI DISABILI DI LUSSO
I quotidiani romani hanno denunciato lo scandalo delle auto di lusso che grazie al contrassegno “Disabili” entrano e parcheggiano tranquillamente nel centro storico. Due giorni fa, in Via del Babuino, su 20 auto 12 avevano il fatidico contrassegno: tra queste una Jaguar, una Mercedes, diversi Suv da 40.000 euro e oltre. Difficile pensare che tutte venissero usate da autentici disabili. Ma lo scandalo maggiore non è il parcheggio, sono le agevolazioni fiscali. Se capita di avere un anziano genitore con seri problemi di memoria e deambulazione, dopo svolte le pratiche necessarie gli si può intestare la nostra nuova macchina (che lui, poi, non utilizzerà neppure una volta l'anno). Si potrà così pagare l'Iva al 4% anziché al 20, detrarre dall'Irpef il 19% delle spese di acquisto, non pagare il bollo. Per non parlare poi dei casi ancora più gravi di veri e propri falsi. Un po' di controlli mirati aiuterebbero quanto meno a capire quanti sono i disabili veri e quanti i furbetti che sfruttano vergognosamente le generose agevolazioni previste – giustamente – per i primi. E forse – come qualcuno ha proposto – non guasterebbe neanche limitarle un po'. Detratti i casi delle auto adattate, che possono essere anche assai costose, per le auto comuni, anche per l'Iva si potrebbe stabilire un tetto di spesa. Una misura ragionevole nell'attuale situazione della finanza pubblica.
I quotidiani romani hanno denunciato lo scandalo delle auto di lusso che grazie al contrassegno “Disabili” entrano e parcheggiano tranquillamente nel centro storico. Due giorni fa, in Via del Babuino, su 20 auto 12 avevano il fatidico contrassegno: tra queste una Jaguar, una Mercedes, diversi Suv da 40.000 euro e oltre. Difficile pensare che tutte venissero usate da autentici disabili. Ma lo scandalo maggiore non è il parcheggio, sono le agevolazioni fiscali. Se capita di avere un anziano genitore con seri problemi di memoria e deambulazione, dopo svolte le pratiche necessarie gli si può intestare la nostra nuova macchina (che lui, poi, non utilizzerà neppure una volta l'anno). Si potrà così pagare l'Iva al 4% anziché al 20, detrarre dall'Irpef il 19% delle spese di acquisto, non pagare il bollo. Per non parlare poi dei casi ancora più gravi di veri e propri falsi. Un po' di controlli mirati aiuterebbero quanto meno a capire quanti sono i disabili veri e quanti i furbetti che sfruttano vergognosamente le generose agevolazioni previste – giustamente – per i primi. E forse – come qualcuno ha proposto – non guasterebbe neanche limitarle un po'. Detratti i casi delle auto adattate, che possono essere anche assai costose, per le auto comuni, anche per l'Iva si potrebbe stabilire un tetto di spesa. Una misura ragionevole nell'attuale situazione della finanza pubblica.