Dal 12 al 15 novembre si tiene a Roma e in Vaticano, nelle mervigliose basiliche papali e chiese storiche della Città Eterna, la ventunesima edizione del “Festival Internazionale di musica e arte sacra”. L’evento, organizzato dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra presentato alla stampa il 3 novembre a Palazzo Cardinal Cesi alla presenza, tra gli altri, del Cardinale Angelo Comastri, prende ispirazione dalle parole di Paolo VI pronunciate a chiusura del Concilio Vaticano II nel 1965: “Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione”.
Da San Pietro in Vaticano a San Paolo fuori le Mura, da San Giovanni in Laterano a Santa Maria Maggiore. Luoghi magnifici, tra i simboli culturali e religiosi di Roma, che dal 12 al 15 novembre ospiteranno il “Festival Internazionale di musica e arte sacra”. Note e parole di elevazione e speranza risuonano negli edifici più significativi della cristianità.
La giornata di sabato 12 novembre è caratterizzata da un doppio appuntamento: la mattina nella Basilica di S. Pietro è dedicata all’omaggio a don Lorenzo Perosi, per celebrarne i 150 anni dalla nasciata, con il Coro del Vicariato della Città del Vaticano. La sera il concerto d’apertura alla Basilica di San Paolo fuori le Mura con il debutto della Bamberger Symphoniker affiancata dal Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Domenica 13 novembre il Festival è ancora alla Basilica di San Paolo con il secondo concerto della Bamberger Symphoniker e successivamente, lunedì 14 novembre, alla Basilica di San Giovanni in Laterano, dove in serata viene eseguito il Vespro Universale su testo di Papa Francesco tratto dalla preghiera del 27 marzo 2020 del compositore Andrea Mannucci. La chiusura del Festival spetta all’Orchestra e Coro della Cappella Ludovicea martedì 15 novembre alla Basilica di Santa Maria Maggiore.
Durante l’anteprima stampa del 3 novembre a Palazzo Cardinal Cesi è stata presentata anche l’opera della pittrice russa Natalia Tsarkova il Ritratto di sua Santità il Papa Emerito Benedetto XVI con la sua famiglia pontificia, lavoro concluso nel 2022. Il quadro rappresenta Benedetto XVI nel momento successivo alla sua storica rinuncia da Sommo Pontefice.
Dal 12 al 15 novembre, con il Festival Internazionale di musica e arte sacra, si celebra la bellezza dell’arte e l’importanza delle radici culturali non solo per ricordare la grandezza del passato, ma anche per costruire un domani in cui gli aspetti più nobili dell’animo umano possano trovare cittadinanza. “La bellezza, come la verità” aggiunse Paolo VI nel 1965 “è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione”.