Dindo e Lucchesini, al teatro Argentina la musica da camera dell’Ottocento

Dindo e Lucchesini, al teatro Argentina la musica da camera dell’Ottocento

Il pianoforte e il violoncello di due grandi artisti internazionali, uniti dal comune legame con l’Accademia Filarmonica Romana, prendono per mano il pubblico della celebre sala nel centro storico della Capitale per portarlo nelle atmosfere sognanti create dalle note di autori immortali. La serata del 5 dicembre viene così impreziosita dalla meravigliosa musica di Enrico Dindo e Andrea Lucchesini che, con i loro strumenti uniti in un dialogo sapiente e magico, eseguono le sonorità di Schumann, Chopin e Beethoven per un programma dedicato alla musica da camera dell’Ottocento. 

Enrico Dindo e Andrea Lucchesini (Foto ufficio stampa Accademia Filarmonica Romana)

Il connubio tra teatro Argentina e Accademia Filarmonica Romana all’insegna della musica e dell’arte crea sempre occasioni di incontro con la bellezza della cultura. E così ogni serata diviene uno straordinario evento a cui è difficile rinunciare. Come la serata del 5 dicembre, quando la storica sala si è riempita per il concerto di due tra i più importanti e affermati musicisti italiani: il violoncellista Enrico Dindo e il pianista Andrea Lucchesini. Artisti uniti dalla passione per la musica e dal comune legame con la Filarmonica Romana, essendone stati entrambi direttori artistici rispettivamente dal 2018 al 2021 Lucchesini e dal 2022 al 2024 Dindo. 

Il viaggio attraverso la storia della musica da camera dell’Ottocento si sviluppa spaziando dalle “intime sonorità” dei Phantasiestücke op. 73 di Schumann, espressione di quella Hausmusik parte integrante della cultura musicale tedesca, alla “straordinaria potenza dinamica” della Quarta Sonata in do maggiore per violoncello e pianoforte di Beethoven, l’op. 102 n. 1 dedicata a Joseph Linke, violoncellista e amico del maestro. Per giungere infine alla “melancolia” della Sonata op. 65 in sol minore di Chopin, uno dei rari lavori che il musicista polacco non scrisse esclusivamente per il solo pianoforte. A nobilitare ulteriormente il momento, il suono dello strumento di Dindo, un violoncello Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti) del 1717, affidatogli dalla Fondazione Pro Canale. 

Il repertorio viene così eseguito mirabilmente di fronte ad un pubblico attento ed appassionato, e il concerto scorre fluido in una danza di emozioni che si conclude con ben tre apprezzatissimi bis. Dindo e Lucchesini si sono così congedati tra lunghi applausi che, al termine dell’ultima performance, trasmettevano non semplicemente un mero saluto di apprezzamento, quanto piuttosto un desiderio di incontrarsi nuovamente e il prima possibile per vivere assieme un’altra serata all’insegna della musica classica e delle sensazioni che essa sa suscitare.

La programmazione dell’Accademia Filarmonica Romana si conferma ogni anno di altissima qualità e interesse: dal Teatro Argentina al Teatro Olimpico fino alla Sala Casella, senza dimenticare le iniziative per più piccoli, Filarmonica educational, e il Festival dei Giardini della Filarmonica con 24 concerti tra giugno e luglio. Ampia ed ottima possibilità scelta per tutte le età.

About Marco Bombagi

Laurea Magistrale in Scienze Politiche con indirizzo sociale e del lavoro conseguita nel giugno 2006. Praticante giornalista presso "Lumsa News" ( scuola di giornalismo dell'università Lumsa) da ottobre 2007 a ottobre 2009. Giornalista professionista dal 19 gennaio 2010. Autore del romanzo "La Valle di Erec" edito da Progetto Cultura