MASTELLEIDE. MI VENDO MA NON MI SVENDO

MASTELLEIDE. MI VENDO MA NON MI SVENDO
(18.2.08) Dopo il mancato accordo con Berlusconi – offriva troppo poco, e poi era frenato da Tremonti e Bossi, giustamente poco entusiasti di fare squadra con un simile personaggio – Mastella sta cercando di stringere un'alleanza con partiti che condividano "gli stessi valori cristiani": la Rosa Bianca (ma neanche loro lo gradiscono) e l'Udc, anch'essa poco entusiasta (secondo Lorenzo Cesa, "Mastella ha un problema con l'elettorato italiano. Non possiamo certo creare un altro partito familistico e padronale". Se non ne verrà fuori nulla, ha detto il capo dell'Udeur, "scenderemo in campo con le nostre forze, che in alcune realtà non sono affatto trascurabili. Una cosa è certa, non svenderemo la nostra dignità, né a sinistra, né a destra, né al centro". Messaggio che non richiede un grande sforzo semantico per essere tradotto dal politichese: "Siamo in vendita, a sinistra, a destra, al centro, ma non in svendita. Per cui regolatevi con le offerte".  Gli altri aspettano, sanno che tra pochi giorni arrivano i saldi.

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