Lo storico locale di Forte dei Marmi questo mese festeggia gli 85 anni e tutto agosto proporrà per l’occasione molti eventi. Il locale, presente nel film di Carlo Vanzina del 1982, “Sapore di mare” e nel successivo di Bruno Cortini del 1983, “Sapore di mare 2”, è ancora il simbolo della mondanità versiliana.
Era in origine un capanno usato da un falegname, quando Franceschi lo prese e fondò appunto la Capannina, pare per giocare a carte con gli amici. Ora ha il primato come locale da ballo con ristorante più antico del mondo e da sempre porta lo stesso nome. Ha visto entrare nobili quali i Della Gherardesca, i Rospigliosi e gli Sforza; intellettuali del calibro di Montale, Ungaretti e Primo Levi e l’esponente fascista Italo Balbo. Ha riempito serate con i lenti ballati sulle note di “Sapore di sale”, cantata da Paoli sul palco in sala o di Edoardo Vianello che proponeva “O mio Signore”,quando non scatenava gli ospiti con “I Watussi” e andando avanti con Fred Bongusto, Bruno Lauzi, Ray Charles, Edith Piaf e Gloria Gaynor, a titolo di esempio.
Gli anni di maggior successo furono quelli dal 50 al 70 che facevano ballare l’Italia del boom economico, quella che vedeva entrare nelle proprie case i primi frigoriferi e le prime lavatrici; sulle nuove autostrade cominciavano a marciare le FIAT 500 e 600 e quindi iniziava l’abitudine italiana di andare in vacanza per due stagioni, quella estiva e quella invernale. Nei cinema si proiettava il nuovo genere della commedia all’italiana. Qualcuno poteva vantare il televisore nel proprio salotto, mentre molti altri si radunavano nei bar o a casa del vicino, fortunato possessore del nuovo elettrodomestico, per vedere “Lascia o raddoppia?” condotto da Mike Bongiorno. Costo di un televisore di media qualità era sulle 200mila lire e il canone di abbonamento sulle 12.500 lire. Lo stipendio era di 32000 lire nel ’50, fino ad arrivare alle 150.000 degli anni ’70. Erano i tempi dei tempi che non tornano più. La Capannina ha resistito, l’Italia, diciamo…ha fatto boom!
Leonardo Masucci