La fiera Italia delle famiglie “malestanti” è l’unica credibile e che va avanti. Le famiglie di adulti che coabitano sotto lo stesso tetto per necessità. Quelle che non hanno valigette di centomila euro per poter speculare sul mercato immobiliare nel momento del crollo. Quelle che, non avendo avuto qualcuno che a loro insaputa gli regalasse attici con vista sul Colosseo, vendono l’unica casa grande che hanno per fare il miracolo della moltiplicazione delle case più piccole, spostandosi nelle zone più periferiche della periferia, per rientrare nello stretto budget, ed avere ognuno, genitori e figli, qualche metro quadrato sotto i piedi nella complicata Roma.
Così i genitori vanno a vivere da soli, vista la loro età. Così i figli vanno a vivere da soli, vista la loro età. E non cesserà il sostegno della generazione degli ultimi beneficiari di una pensione, vecchio istituto di diritto previdenziale, che tenderà ad estinguersi in pochi decenni, quando quei figli, arrivati all’ età degli invidiabili mamma e papà pensionati, avranno dallo Stato un ovvio rifiuto a dar loro mezzi per campare, poiché astutamente niente gli fu concesso decenni prima (un lavoro, nostalgico istituto costituzionalmente raccontato), che gli consentisse poi di rompere i benemeriti con una pretesa di mensile sostentamento fino alla morte, pure in un momento in cui la sfortuna vuole che la vita media si sia allungata, rischiando di costringere lo Stato stesso a caricarsi per troppo tempo di generazioni dotate della naturale perversione alla longevità e che non schiattano educatamente al momento giusto (il prima possibile).
Quindi, se la casa degli adulti di oggi è il risultato della collaborazione dei nostri welfarini, se l’allungamento di qualche biglietto per arrivare a fine mese…anche, se lo sponsor per finanziare qualche idea al coraggioso che abbia ancora voglia di farsela venire…pure, è ufficiale: la categoria di chi cerca di continuare ad avere, ma di fatto non ha granchè, quella dei nientemuniti, che senza un’ assistenza “provvidenziale”, ben poco potrebbe costruire, è destinata a continuare a contare sui propri mezzi di fortuna, senza aspettare che “Gli articolo 18”, rappino altri versi riferiti solamente agli xfactorini della politica.
Leonardo Masucci