Il pugile quarantenne Leonard Bundu, peso welter imbattuto dopo 33 match con soli due pareggi, cercherà sul ring di Las Vegas di conquistare il titolo mondiale di fronte all’americano Keth Thurman anch’egli imbattuto dopo 23 match vinti dei quali 21 per ko.
L’impresa è quasi improba per il fiorentino originario della Sierra Leone, ex campione d’Europa dei welter, che affronta un picchiatore temibile capace di far male con entrambe le mani. I bookmakers non danno molte possibilità all’italiano, tuttavia i suoi tifosi, tra cui il sottoscritto, non pensano assolutamente che vada in America solo per prendersi una buona borsa, la più ricca di tutta la sua carriera, ma che abbia le armi per poter impensierire l’avversario.
Leonard è un pugile scaltro, conosce la tecnica pugilistica nei minimi dettagli e sa come disorientare il rivale riuscendo a cambiare guardia nel corso del match, ovvero saper utilizzare sia con il diretto sinistro o destro come colpo preparatorio per poi farlo seguire dal gancio al viso o dal montante al corpo. Combinazioni che gli hanno spesso consentito di vincere per ko.
A 40 primavere Bundu sa di giocarsi parecchio in questo match. Non solo deve battere Thurman, ma anche l’indifferenza da parte dei media che lo ha accompagnato per tutta la sua vita: pur essendo un simbolo positivo di integrazione, sposato ad una fiorentina e con due figli, non ha mai avuto le prime pagine dei giornali, ha dovuto conquistare spesso la gloria sui ring inglesi e solo ora a pochi giorni dall’evento i media si accorgono di questo ragazzo che ebbi il piacere di vedere dal vivo a Roma anni fa.
“Non sono preoccupato del mio avversario, sono convinto di vincere”, questo il pensiero di Bundu alla vigilia del match. Solo tre pugili italiani sono riusciti nell’impresa di vincere il titolo mondiale in America: Primo Carnera, Nino Benvenuti e Gianfranco Rosi. Vedremo se ci sarà anche il suo nome in questa ristretta cerchia di campioni.
di Beppe Di Maggio