Daniele Nardi e Roberto Delle Monache, in questo video, raccontano le prime tappe di avvicinamento alla vetta del Nanga Parbat. L’acclimatazione, il Campo 1 e l’obiettivo di arrivare, nei prossimi giorni, a ridosso dello sperone Mummery, la via scelta per giungere agli 8126 della leggendaria cima himalaiana, in invernale e senza aiuti esterni.
Mentre i due alpinisti italiani proseguono la salita, il progetto Nanga Parbat Winter Expedition 2015 subisce tuttavia dei cambiamenti: i due compagni di cordata Elisabeth Revol e Tomek Mackiewicz, senza preavvisare Daniele Nardi ed il suo team hanno deciso di intraprendere autonomamente un tentativo di vetta del Nanga Parbat.
“Un comportamento che evidentemente va in collisione con gli accordi iniziali di perseguire il sogno come una squadra“, dicono dall’ufficio stampa dell’atleta d’origine pontina. “Elisabeth e Tomek”, prosegue la nota ufficiale, “sono partiti l’8 gennaio dal campo base senza comunicare le loro intenzioni né dando più loro notizie”.
Si prende atto, quindi, che i due atleti sono fuori dal progetto. “Daniele, con il suo team e col supporto logistico, rimane comunque a disposizione dei due colleghi in caso di emergenza. Una decisione, questa, piena di senso di responsabilità ed etica alpinistica dato che sia Elisabeth che Tomek hanno rifiutato volontariamente le radio messe a disposizione non permettendo al Campo Base di sapere i loro spostamenti lo stato di salute”.
Daniele, comunicano dall’ufficio stampa, anche in queste ore non smette di scrutare la vetta e i vari passaggi che conducono al Nanga Parbat, sperando di vedere i due compagni Eli e Tomek spuntare dalla distesa bianca. La preoccupazione a questo punto, dopo diversi giorni senza notizie chiare sui due alpinisti partiti da soli, inizia a farsi grande.
Certi valori vengono prima della conquista di una cima, specie per un atleta che porta con sé la bandiera dei diritti umani.
Marco Bombagi