L’adolescenza in un piccolo paese dell’Emilia. E se qualcuno non volesse fuggire?
di Sally Gulinelli
Una piccola tabaccheria vicina ad una chiesetta, un pub che non si sa come faccia a sopravvivere con 2 clienti al mese, un centro anziani, un alimentari microscopico ma più caro di un supermercato e una pizzeria pronta a chiudere i battenti. Questi sono gli unici punti di ritrovo di un piccolo paesino di campagna dell’alta Emilia Romagna, quasi escluso completamente dalla società se non fosse per quei giorni di festa (una volta al mese) in cui arrivano centinaia di persone per il mercatino di cianfrusaglie. Questo sembrerebbe il peggior incubo per quelli che “senza gente intorno non vivo” e “ci vuole movimento!”, mentre invece per chi come me ama la solitudine e il silenzio è un vero e proprio Giardino dell’Eden.
Hai voglia di andare in piazza in pigiama dopo aver cenato? Non ti preoccupare perché nessuno ti vedrà ed infatti nessuno mi ha mai vista. Vuoi stare tranquillo e rilassarti d’estate seduto in mezzo all’erba a guardare le luci riflesse sul fiume Po? Io lo faccio spesso e volentieri. Vuoi fare una passeggiata senza troppi ciclisti e zero macchine? Ovviamente si! Il classico paesino in cui dopo le 21 puoi liberamente sdraiarti sulla strada senza rischiare di essere asfaltato. Anche se qualcuno potrebbe definirlo monotono, una cosa che più amo di questo posto è che nonostante sia sempre tutto uguale più ci vivi e più ti rende felice. I “contro” ovviamente si fanno sentire, per esempio la mancanza di trasporti perché la stazione dei treni è a 6 km di statale dal centro e senza macchina fai ben poco, un altro è che internet riceve poco e niente, ma tutto questo è risolvibile. Il caos ed il traffico delle grandi e piccole città purtroppo no, ed è per questo che non farei mai e poi mai le valigie.