Iniziamo a trattenere il respiro. Daniele Nardi, l’alpinista italiano che vuole sfidare il Nanga Parbat, è arrivato alle pendici del gigante himalaiano. Dopo alcune tappe di avvicinamento, successive all’arrivo ad Islamabad in Pakistan, il team formato dallo scalatore pontino e da altri quattro compagni è arrivato a destinazione. Ora manca solo…la scalata.
Dal villaggio di Ser, incastonato tra le cime sul versante Diamir del Nanga Parbat, dove il gruppo si è fermato per girare qualche immagine e portare in dono scarpe ai bambini, fino alla località di Kou Gali. “Non avrei mai immaginato che sarebbe stata questa la nuova avventura che sto per vivere con Daniele, il Nanga Parbat in inverno”, ha dichiarato Roberto Delle Monache, alpinista e assistente alle riprese, appena giunto ai 3700 metri di quota del luogo dove la spedizione ha visto per la prima volta il Nanga Parbat in tutta la sua grandezza. “Finora non fa molto freddo”, ha concluso Roberto, “ma sia Daniele che Federico (Santini, videomaker) mi assicurano che questo non è freddo, anzi, e arriverà il momento di sentire quello vero”.
Infine il Campo Base, ma niente riposo. Già dal giorno successivo all’arrivo, il 6 gennaio, si sale infatti per iniziare l’acclimatazione. “In questa avventura”, comunicano dall’entourage di Nardi, “è bene ricordarlo, mai riuscita ad alcuno finora, Daniele può contare sulle sue mani, sulla tenuta delle sue gambe, sulla forza di volontà della sua testa ma soprattutto sul coinvolgimento di tutti coloro che lo seguiranno pervadendolo dell’energia e della consapevolezza che la vetta, in inverno, è veramente raggiungibile”.
Senza dimenticare il calore e il sostegno dall’Italia, da manifestare sia sul sito ufficiale dell’atleta, sia sulla sua pagina facebook. Aiutiamo così Daniele e gli altri a portare sugli 8126 metri della grande montagna la bandiera dei diritti umani.
Marco Bombagi