(30.10.09) Cara Agenzia delle entrate, quello di Latina è un bell'aeroporto, che potrebbe benissimo fungere da secondo aeroporto di Roma al posto di Ciampino (visto che è già ben collegato tramite una Pontina che bisognerebbe finalmente decidersi ad allargare) se la nostra classe politica regionale, per misteriosi motivi che solo lei sa – e che magari qualche Pm un giorno ci farà sapere, come sta accadendo per esempio a Firenze – non avesse scelto invece Viterbo, con cui mancano totalmente i collegamenti e dove l'aeroporto andrebbe costruito ex novo. Questa lunga premessa per arrivare al punto, e cioè la notizia, riportata l'altro ieri dal Corsera, che proprio da Latina il 14 ottobre un Cessna 182 è decollato in direzione del piccolo aeroporto di San Marino, dove è atterrato lungo e cappottato dopo una brutta frenata. “Ne uscirono spaventati e trafelati due uomini di affari con le valigette strette in mano. Dopo alcune ore ricomparvero con le valigette sempre incollate, ad attenderli un elicottero”. Visto che dell'aereo si conosce perfino la matricola – I-Juli – e che sull'incidente, come da routine, l'Ansv ha aperto un'inchiesta, non sarebbe il caso che ne aprisse una anche l'Ufficio delle entrate di Latina? E che il solerte ufficio stampa dell'Agenzia ci facesse sapere, se non i nomi, almeno i motivi per cui i due misteriosi “uomini di affari”, invece di andare a San Marino in auto o in treno ci si sono recati con un costoso (e rischioso, in questo caso) volo privato? E ci facesse sapere, se è lecito, cosa recavano i due uomini di affari nelle preziose valigette? E visto che ci siamo, cara Agenzia delle entrate, perché non ci fa sapere che provvedimenti ha preso o sta prendendo per riscuotere dal fotografo Corona la parte dovuta al fisco dei mille introiti sotto banco che questo personaggio era solito ricevere da tutte le parti (una volta, ci sembra, perfino dal presidente del consiglio)? O forse aspetta che siano volatilizzati e conta di rifarsi sequestrandogli un orecchino, come ha fatto con Maradona?
COSE DA NON CREDERE, LA SANTA ALLEANZA FORCAIOLA IRAN-VATICANO
(30.10.09) Mentre il New York Times accusa l'Iran di non rispettare gli accordi sul nucleare, l'ambasciatore di Teheran, ricevuto con tutti gli onori in Vaticano, ha tracciato le linee della Santa Alleanza che unisce i due Stati. Iran e Santa Sede, ha detto, “sono due Paesi che hanno molto in comune in virtù della loro specificità in senso religioso e che possono collaborare ad ampio raggio sullo scacchiere internazionale con posizioni comuni nella lotta contro l'ateismo, il materialismo, l'idolatria, i mali morali e sociali, l'oppressione, l'ingiustizia, nonché con l'atteggiamento critico verso le politiche aggressive e oppressive di nefasti sistemi prevaricatori''. E dopo avere espresso l'apprezzamento di Ahmadinejad per l'impegno di Benedetto XVI “per diffondere 'l'amore, la giustizia, il rifiuto dell'oppressione e la difesa dei tiranneggiati” ha concluso proclamandosi soddisfatto che ''il mondo attuale, avendo profondamente compreso le conseguenze nefaste dell'allontanamento dalla fede, frustrato e disingannato da una vita unicamente materialistica e deluso dalle dottrina e dagli attuali 'ismi' politici, sociali ed economici, si sia nuovamente rivolto, fiducioso, alla religione''. Certo c'è da rivolgersi fiduciosi a questa Santa Alleanza tra i due Stati Gemelli. Chi più forca ha, più ne metta.
I SENZA VERGOGNA. GLI ONOREVOLI SENATORI PENSIONATI
(30.10.09) In questa rubrica per solito trascurata perché ci obbligherebbe ad aggiornarla almeno tre o quattro volte al giorno (da ultimo, ad esempio, con i sindaci leghisti che tolgono o negano la targa al povero, eroico Peppino Impastato) non possiamo non inserire i senatori pensionati, che non avendo digerito a suo tempo il taglio operato ai privilegi a vita di cui fruivano, tipo biglietti aerei gratis e simili, adesso sono tornati a protestare perché ai loro colleghi della Camera non sono stati inflitti analoghi tagli. E' vero, non si può non sentire pena per questi poveri morti di fame che condividono il terribile destino della piccola fiammiferaia dei racconti di Dickens (o magari di Andersen, fate voi). E siamo pronti ad aprire una sottoscrizione tra i nostri lettori. Avanti, mandateci un po' di monetine.