Perdere la memoria e ricostruire i pezzi della propria vita attraverso un viaggio nel tempo con l’accompagnamento e “in compagnia” di Lucio Battisti. Chi entra in sala al Teatro Cometa Off fino al 29 novembre può unirsi in questo percorso di emozioni con Paolo Triestino in Eppur mi son scordato di me, un divertente testo di Gianni Clementi, che spinge a raccogliersi intorno all’ attore per ascoltare racconti e musiche.
Dall’entrata in scena del protagonista si abbandona la contemporaneità e si comincia ad andare indietro, in un tempo in cui anche chi non c’era prova sempre una misteriosa e ingiustificabile nostalgia: chi, ragazzo post anni ’70, non ha avuto il periodo adolescenziale battistiano intorno o insieme ad una chitarra? E ancora intorno alla chitarra di Paolo Triestino ci si ritrova a cantare.
Non solo! L’atmosfera è amplificata, oltre che dalle immagini disegnate dalla efficace narrazione dell’attore, che ci cala abilmente nel clima delle contestazioni e della moda dell’eskimo, anche dalle proiezioni in bianco e nero sullo sfondo: ed entrano in sala Raffaella Carrà, Peppino Gagliardi, Nada, Corrado, Iva Zanicchi e Paolo Panelli, tutti così giovani e tutti così romanticamente acromatici. D’ improvviso ecco un altro viaggio che compie chi crede di aver pagato il biglietto solamente per una serata a teatro e che, comodamente seduto in questo gioiello di Testaccio, si sposta in uno studio RAI per ascoltare Non è Francesca cantata da Lucio Battisti (tra i tanti brani della serata); inoltre lo spettacolo ci trasporta al cinema a rivedere le scene del film Il grande dittatore con Charlie Chaplin, mentre noi, spettatori alle file dietro, ridiamo dei divertenti e goffi primi tentativi di approccio del protagonista mentre guarda il film con la ragazza che diverrà sua moglie.
Non allacciate le cinture e non mettete il casco, perchè in questo viaggio non c’è nulla di pericoloso, l’unico rischio è quello di voler rimanere a bordo di questa spettacolare macchina del tempo al Teatro Cometa Off!