Un’imperdibile commedia sul Natale, dal sapore molto umano, in scena al Teatro della Cometa di Roma dal 27 dicembre fino al 10 gennaio 2016.
“Vicini di stalla” rende il Natale più attuale, più moderno, abbassando le barriere delle epoche e avvicinando i cuori.
Il mistero dell’incarnazione si fa così più terreno e viene osservato da un punto di vista tutto umano, con l’occhio dei più semplici, attraverso lo sguardo di coloro che tante domande non se le pongono, godendosi semplicemente gli effetti dei prodigi più grandi per poi riprendere, lì dove lo avevano lasciato, il filo delle proprie esistenze sgangherate.
In questo osservare un po’ distratto, la vita scorre senza cogliere a pieno il senso delle cose e, staccare il naso dalla quotidianità, rappresenta la prima delle difficoltà, un po’ com’è nell’esperienza di tutti noi.
La commedia di Antonio Grosso e Francesco Stella, portata in scena dai bravissimi Ciro Scalera, Antonello Pascale e Federica Carruba Toscano, infatti, si ispira al Vangelo per raccontare un mondo che, in duemila e più anni, non è, in fin dei conti, poi troppo cambiato.
Armonio e Corallo, zio e nipote, insieme all’amata asinella Rosaria, sono dei pastori fuori da ogni tempo e da ogni canone, rifugiatisi a Betlemme in cerca di una nuova vita. Parlano napoletano, amano guardare le stelle e raccontano un tirare a campare che noi italici conosciamo benissimo, fatto di espedienti ma anche di onore, e a volte di ideali messi in palio per l’offerente migliore.
La stella che li muove in Medio Oriente è la fuga da un marchio che li invischierà sempre di più in una spirale di vendette, almeno finché non apparirà la cometa e l’incontro con una famiglia particolarissima che riuscirà a cambiare i loro cuori ma magari non i loro destini.
La vicenda, splendidamente ambientata grazie alle luci di Luigi Ascione, alle scene di Alessandra Ricci e ai costumi di Adelia Apostolico, si svolge nella stalla che hanno preso in affitto dal Rabbino Arcadio e prende il via dal litigio con una rumorosa vicina che ,di notte, lavora esercitando il mestiere più antico del mondo, turbando la loro quiete con musica a tutto volume e schiamazzi dal tono nemmeno troppo equivoco.
Possono una prostituta e due vendicatori avere il cuore più leale di un Rabbino altolocato che conosce a memoria tutti i versetti della Legge? Possono rimanere integri pur non smettendo di peccare?
E’ una commedia, questa, che, tra molte risate, tanti sorrisi e parecchie riflessioni, insegna che anche nel peccato bisogna saperci mettere la faccia. Magari in questa vita serve a poco ma chissà… potrebbe esserci un riscatto lassù… in quel cielo sorvegliato da stelle e comete…
Corallo e Armonio, insieme ai loro vicini di stalla, per una sera, se andrete a vederli (e noi ve lo raccomandiamo caldamente), li sentirete vostri vicini di stella!