Non è vero che si fa equità tassando tutti: ricchi e poveri, come sta facendo questo governo dei tecnici. Anzi questo è il modo per fare sicuramente ingiustizia. In materia di tassazione diretta e indiretta devono pagare tutti quelli che hanno capacità contributiva. Devono essere esonerati quelli con i redditi più bassi. Ma se scegli anche una manovra sulle imposte indirette, è chiaro che, in questo modo, tratti alla stessa maniera i consumatori con diverso potere d’acquisto. È chiaro che tagli in maniera immediata la domanda di consumi delle persone e delle famiglie con redditi medio bassi. È questa la misura più appropriata in una fase congiunturale di recessione certificata dall’OCSE, dalla Commissione UE, dalla Confindustria e, infine, dall’Istat? È sicuro che, in questo modo, il governo non fa né equità né efficienza a meno che non si assume che la manovra sulle imposte indirette serva a fare una svalutazione “interna” per rendere più competitive le merci italiane rispetto a quelle degli altri paesi dentro e fuori l’eurozona. Si tratterebbe di misura alternativa ed equivalente a quella sul cambio dell’euro sopravvalutato che è governato dalla Banca centrale europea in fatto se non in diritto. Ma allora bisognerebbe prevedere misure compensative per i soggetti maggiormente colpiti. Ma anche questa operazione nelle circostanze ha diversi punti deboli: 1) non tiene conto della fase di rallentamento della crescita in tutta l’eurozona – Germania inclusa. Quindi potrebbe non funzionare; 2) non tiene conto che gli aumenti dell’IVA e delle imposte di fabbricazione sugli oli minerali in grossa parte si trasferiscono sui prezzi e fanno lievitare i costi di trasporto che incidono su tutte le persone e le merci viaggianti, alimentando l’inflazione al di sopra del 3% e della media europea. Se così, hanno ragione quanti come me ritengono che la manovra avrà effetti fortemente depressivi sulla crescita. Ormai è altamente probabile che gli effetti cumulati di ben quattro manovre di tagli alla spesa e di aumenti delle imposte, la crescita nel 2012 sarà negativa. È incerto il quantum. Ci viene detto che questa manovra era necessaria per tagliare il deficit di bilancio ma il nostro è uno dei più bassi dei paesi dell’eurozona. È il debito pubblico il nostro problema più grave e, a questo fine, non si vedono provvedimenti – a quanto pare rinviati ad una seconda fase. È vero il governo è operativo da poco più di una settimana, ma forse sarebbe stato più appropriato aggredire prima il debito e poi il deficit corrente.