Caro Mieli, francamente cascano le braccia leggendo i due scadenti compitini sul caso Englaro a firma di Veltroni e Quagliarello che Lei ha pubblicato ieri sul Corriere della Sera con rilievo di prima pagina. Compitini che forse avrebbe fatto meglio a rimandare al mittente, considerato che un giornale come il Corriere non dovrebbe pubblicare disciplinatamente qualunque cosa gli inviano i politici.
A questo punto non si capisce come mai Lei, caro Mieli, non abbia preso il telefono per chiedere: “Scusa caro Walter, ma che mi hai mandato? Tu non sei la casalinga che esprime il suo dolore e neppure un romanziere che scrive una pagina toccante sulla storia di Eluana, tu sei – ancora, forse non per molto – il segretario del più grande partito di opposizione e da te i lettori si aspettano un discorso “po-li-ti-co”. Ci potresti dire in due parole come dovrebbe essere secondo te questa famosa e tanto attesa legge e cosa farà il Pd al riguardo, invece di menare il can per l'aia scrivendo frasette alla Moccia sul dolore?”
Lei invece è stato zitto e ha pubblicato disciplinatamente. Cosa che ha fatto anche con l'altro compitino del Quagliarella. Un senatore della maggioranza che perde la testa nel tafferuglio da osteria che si svolgeva nell'aula del Senato e come un esagitato, le mani tremanti, scaglia accuse di assassini contro i responsabili della fine di Eluana, ivi compresi – si immagina – il presidente della Repubblica, i giudici della Cassazione, il padre, la madre, i medici e gli infermieri che pietosamente hanno messo fine alla sua agonia. Questo Tizio le manda un'altra paginetta in cui ci racconta che lui, già liberale, “dopo lo choc dell'11 settembre” ha cominciato a porsi “interrogativi radicali” non meglio specificati. La notte seguente a quel suo bel gesto, ci informa, era “distrutto e sfiduciato”, e non ha potuto dormire. E la conclusione quale è stata? Che a mente fresca ha pensato di non aver fatto male. Che diamine, il Parlamento è “un luogo sacro se si ha rispetto per le idee degli altri ma anche per le proprie (sic)”. Lui dopotutto ha solo chiamato le cose con il loro nome. Adesso è tranquillo, dorme sonni beati specie dopo aver ricevuto un sms di conforto dalla figlia di tredici anni.
Anche qui Lei avrebbe dovuto dire al tizio: “Caro Quagliarello, se mi permette, ai lettori del Corriere non gliene può fregare di meno se lei passa la notte insonne o si consola con gli sms di sua figlia. Per quanto ci riguarda trovo inaccettabile che lei riconfermi punto per punto, a mente fresca, le accuse di omicidio fatte quando era “in preda all'emozione”. Se devo proprio essere sincero – avrebbe potuto puntualizzare Lei – trovo anche curioso che lei, caro Quagliariello, si dia le qualifiche di “laico” e “liberale” quando distorce la realtà a proposito del punto principale della questione, e cioè l'idratazione e alimentazione artificiale. Che non solo la Cassazione ma tutte, proprio tutte le società mediche specializzate sia italiane che internazionali considerano veri e propri “atti medici”. E che la Chiesa cattolica considera invece atti di sostegno vitale. E' qui il nodo del contendere. E Lei è padronissimo di negare ciò che dice la scienza e ubbidire a ciò che dicono le gerarchie religiose, succede ogni giorno ed è successo tante di quelle volte in questi secoli, ma per favore non pretenda di essere creduto quando si definisce laico”.
Di passaggio avrebbe anche potuto aggiungere, caro Mieli, che non se può più di questi sedicenti laici che non perdono occasione per ostentare la loro devozione e si mettono in fila per inginocchiarsi davanti ai diktat dei Cardinali, dei sedicenti islamici (Lei forse ne ha conosciuto qualcuno) che sputano un giorno sì e un altro pure sull'islamismo, dei sedicenti filoebrei che approfittano di ogni pretesto per attaccare Israele.
Ma questo è forse un altro discorso.
Cordialmente, Giancarlo Fornari
P.S. Si è appreso nella giornata di ieri che la reticenza di Uolter nel suo intervento sul Corriere mascherava le sue vere intenzioni, e cioè far sottoscrivere integralmente al suo partito il disegno di legge dei teodem, un progetto di stile gesuitico che fingendo di voler introdurre il testamento biologico lo rende di fatto inapplicabile. Dimostra chiaramente questa intenzione il cinico golpe fatto con la rimozione di Ignazio Marino dal ruolo di Capogruppo PD nella Commissione sanità. Così l'unica persona coerentemente e realmente laica in quella Commissione è stata messa in condizione di non nuocere. Continuando così He can't si ritroverà con un partito al 18 per cento. Tanto peggio per noi, moriremo berlusconiani. E senza neanche poter chiedere la sospensione delle cure.