La bolla speculativa che ha portato a una crescita mostruosa dei prezzi (e quindi a sovraprofitti eccezionali degli immobiliaristi – vedi casi Coppola e Ricucci – su cui sarebbe forse il caso di incidere, come si fa in America, con sovraimposte straordinarie) ha reso più difficile l'acquisto della casa con mezzi propri e costretto le famiglie a indebitarsi pesantemente. Una scelta onerosa ma praticamente obbligata a fronte del livello proibitivo degli affitti. In più ci si sono messe le difficoltà di bilancio a costringere le famiglie a ricorrere sempre più spesso al credito al consumo, che si è così dilatato enormemente. Il problema preoccupa i sindacati e in particolare la Uil, che nella persona del segretario confederale Lamberto Santini ha richiamato l'attenzione sui rischi che la crisi che sta esplodendo in America per effetto dell'eccessivo indebitamento delle famiglie si faccia sentire prima o poi anche in Italia.
L’eccessivo ricorso all’utilizzo del credito al consumo, peraltro incentivato da pubblicità ed offerte commerciali, a prestiti destinati a categorie a rischio o mutui finalizzati alla mera liquidità rischiano di creare seri presupposti di danni irreversibili per le nostre famiglie.
In particolare prestiti proposti a fasce deboli come pensionati anche”ultraottantenni” finalizzati a pagare bollette ed utenze scadute evidenziano in maniera inequivocabile il rischio di insolvenza futura con conseguente rivalsa sui beni primari (casa, mobilia ecc).
"Questo dato ci preoccupa – dice il Segretario Confederale Lamberto Santini, responsabile per le politiche di tutela dei consumatori della UIL – sia dal punto di vista della trasparenza dei prodotti finanziari proposti, che troppo spesso non forniscono un quadro globale dei costi da sostenere al momento dell’indebitamento (polizze assicurative accessorie attualmente escluse nel conteggio del TAEG, modalità di ammortamento del debito, ecc), sia dal punto di vista del sovraindebitamento".
"Attualmente i dati relativi all’insolvenza sono contenuti – conclude Lamberto Santini – ma c’è da considerare che nel corso dell’anno sono stati concessi molti finanziamenti finalizzati al consolidamento di debiti pregressi oltre al continuo ricorso delle banche e delle finanziarie ad operazioni di cartolarizzazione dei crediti."