(7.4.08) Il “Forum terza età” ha iniziato a prendere forma con l’assemblea tenutasi alla sala del Refettorio (Camera dei Deputati) il 19 marzo 2008.
Presenti un centinaio di persone tutte o quasi molto rappresentative del variegato mondo associativo che a livello sindacale, sociale, culturale e ricreativo che oggi rappresenta la popolazione anziana e la rende protagonista di una intensa attività a tutti i livelli.
Le adesioni al forum sono individuali e ciò in base a una scelta molto netta operata da coloro che per primi hanno cominciato a discutere di dar vita ad un Forum.
Scelte individuali anche se nella maggioranza dei casi si tratta di persone largamente rappresentative delle organizzazione delle quali sono dirigenti.
La scelta individuale è resa necessaria dall’esigenza di affrontare seriamente e senza tatticismi la crisi che investe tutti i soggetti della rappresentanza collettiva e di rafforzare un principio spesso dimenticato che è quello che, soprattutto all’inizio di una nuova esperienza, ognuno deve contare per quello che è personalmente e per quello che è in grado di dare.
Scelta necessaria anche per evitare i tranelli della lottizzazione che fino ad ora hanno rappresentato la vera palla al piede di tante esperienze aggregative.
C’è una fase, quella di inizio di una nuova esperienza, nella quale si è tutti uguali ma quando si affaccia l’esigenza di dar vita ad organismi di coordinamento e direzione tutto cambia.
Si scelgono gli 8/10 che rappresentano i soggetti più forti secondo il criterio ormai di moda: uno di ispirazione laica e uno di ispirazione cattolica e il gioco è fatto. Forum, consulte portavoce niente sfugge a questa logica che richiama il famigerato manuale Cencelli.
Essendo il “Forum terza Età” soprattutto un luogo di confronto, le proposte vanno giudicate per la loro validità e non già in base al peso o al prestigio di chi le idee come le proposte le avanza.
Una sede quella del “Forum Terza Età” dove ognuno potrà dire la sua indipendentemente dalla realtà all’interno della quale svolge la propria attività.
So bene che appena si è diffusa la voce della nostra iniziativa non sono mancati consensi e interesse ma saremo sciocchi se trascurassimo le preoccupazioni e le contrarietà già emerse esplicitamente.
Chiariamo allora che non c’è nessuna tentazione e neppure nessuna possibilità di entrare in concorrenza con il “Forum del Terzo Settore”, che è cosa profondamente diversa tra l’altro proprio perché lì si raggruppano soggetti di natura diversa pochissimi dei quali si interessano esclusivamente di anzianiNessuna volontà polemica nei confronti dei sindacati che tutti assieme organizzano oltre 7 milioni di pensionati e svolgono un ruolo insostituibile.
C’è invece da parte nostra il desiderio di contribuire ad una presa d’atto generalizzata sul fatto che tanti sono i meriti di chi si interessa sindacalmente, socialmente e culturalmente di anziani ma malgrado ciò vede che le cose non vanno affatto bene.
Abbiamo a che fare con milioni di persone anziane alle quali, salvo qualche eccezione, le cose infatti non vanno per il giusto verso.
Pensioni basse, troppo basse che oltretutto continuano a perdere peso. Condizioni abitative a volte molto precarie; mancanza di una legge che tuteli la non autosufficienza.
Una politica di difesa della salute molto carente e niente affatto moderna soprattutto nel Mezzogiorno.
Più in generale sta avanzando una insistente e spesso incisiva campagna di criminalizzazione degli anziani.
Sono troppi e quindi costano troppo.
Anziano uguale cittadino di serie B perché improduttivo e molto anziano spesso fa rima con ammalato o peggio ancora con rincoglionito.
Tutti i luoghi comuni dei quali anni addietro si rideva oggi invece rischiano di fare breccia e di incidere in modo significativo sul senso comune imperante nella società.
A tutto ciò occorre reagire, con iniziative di lotta, con provocazioni culturali, con lo sciopero dei nonni e con mille altri piccoli e grandi atti che dimostrino che l’era della rassegnazione è finita e che vogliono tornare a contare.
Contare per noi, per i nostri figli e nipoti, per il nostro Paese.
Senza il protagonismo degli anziani e la loro unità con le nuove generazioni l’Italia diventerebbe un Paese senza futuro.
Il “Forum terza età” è sicuramente una scelta necessaria da farsi ma terribilmente difficile da realizzare.
Per noi però è naturale rivolgerci a tutti con il fatidico, abusato ma sempre efficace "Noi ci proviamo! E voi?"