Il Teatro della Cometa offre sempre un cartellone ricco di spettacoli ben costruiti e questa volta lo fa rivivendo le arie della Vedova Allegra grazie alla istrionica presenza del Maestro Gennaro Cannavacciuolo, inoltre regista insieme a Roberto Croce, che dal 9 ottobre ha aperto la stagione e fino al 4 novembre ci accompagnerà con Allegra era la vedova? One man show per una miliardaria
E’ Louis Treumann, primo interprete di Danilo Danilowitsch e preferito di Lehàr, il narratore che ci introduce in questo viaggio nel tempo che va dalla Belle Epoque passando per la prima guerra mondiale fino alla deportazione a Terezin.
Dopo le prime battute tutto si dissolve e ci fa immergere in un susseguirsi di personaggi che va dal conte Danilo ad Hanna Glawari o ancora al Njegus e il Barone Zeta. Lo spettacolo è appunto un one man show e Cannavacciuolo è strabiliante ad essere tutti.
I cambi di costume hanno un buon ritmo e sono affascinanti quelli fatti a scena aperta, impreziositi dai costumi di Claudio Cinelli e Giuseppe Tramontano che illuminano e decorano la scena stessa. Ogni passaggio è fatto fluidamente e rapisce, così come fluido è l’alternarsi di voci al femminile e al maschile, tutto modulato dal Maestro con giocosa capacità.
Cannavacciuolo balla, canta e recita, per quanto dire recitare sembrerebbe quasi un limite, perchè le parole sono invero da lui trasportate, mosse e vive lungo tutto il testo di Gianni Gori. Il corpo segue il carattere della parola animata da Cannavacciuolo: degna di nota difatti la scena in cui saranno le mani solamente a recitare. Proprio l’eccitazione di questo viaggio, integrato da audio e video, si interrompe con un finale intenso, lasciando spazio al dramma in cui Treumann, deportato, viene ucciso; e così salutiamo un artista che, parafrasando il testo, ha sempre fatto il suo dovere regalando sorrisi al pubblico.
Compagni artistici di altrettanta bravura sono anche il violino Piermarco Gordini, il clarinetto/sax contralto Andrea Tardioli e il pianoforte Dario Pierini, una squadra necessaria per l’ottimo esito dello spettacolo. Elogi sono da fare senza contenimento alcuno anche ai ballerini Giovanni De Domenico e Fulvio Maiorani esecutori delle splendide coreografie di Roberto Croce e davvero ottimi interpreti di un Can Can non comune, divertente e divertito.
La raffinatezza di Cannavacciuolo è ormai di casa al Teatro della Cometa, sempre colta e originale e se volessimo avere risposta alla domanda dello spettacolo, è lo stesso artista che dice in un’intervista “La vedova rimane e rimarrà, nei secoli, anche dopo di noi, sempre allegra” e potremmo aggiungere per forza, con un simile spettacolo!