Perfino il testosterone può arrabbiarsi se il proprio datore di lavoro lo lascia inoperoso a causa di persistenti insicurezze amorose. Anche perché nel frattempo un piccolo gruppo di spermatozoi si consma tra sogni e speranze. Cronache da una nascita, o almeno così si spera, al Teatro 7 fino al 24 marzo con “Ago, Bianca, e…uno e basta”. Una storia spassosa e originale di vicissitudini sentimentali.
L’uomo e i suoi ormoni, un connubio istintivo ma talvolta tormentato. L’esplorazione di questa ancestrale unione di intenti, con uno show frizzante dai molti spunti umoristici, avviene al Teatro 7 fino al 24 marzo con “Ago, Bianca e… Uno e basta” per la regia di Michele La Ginestra. Un viaggio su due piani differenti, che potremmo definire esterno e interno.
Sul primo troviamo lui, Ago, quarantenne tristemente illibato e immaturo che non è riuscito ancora a incontrare la donna giusta. E neppure quella sbagliata. La sua vita si perde tra un impiego per una rivista dedicata ai cuori solitari, ironia della sorte, e gli hobby puerili eredità di un’infanzia mai trasformatasi in età adulta. Timido e impacciato, attende così una passione grande abbastanza da fargli superare quella per i cartoni animati. A dare una svolta alla situazione potrebbe essere lei, Bianca. Inguaribile romantica e poetessa improbabile, ovviamente single disperata e in cerca del grande amore. Non quello che faccia crescere e maturare, bensì che silenzi il ticchettio sempre più insistente dell’orologio biologico in accelerazione incontrollabile.
Ma c’è anche il piano interiore, perché Ago non è l’unico ad attendere. Dentro di lui infatti c’è fermento in previsione dell’agognato giorno. Un ristretto gruppo di spermatozoi, tra 70 milioni circa di pretendenti all’ovulo, è coordinato dall’arcigno testosterone. Nel testicolo ci si tormenta tra sogni e speranze di un’unione che non si consuma ancora. Solo uno tra questi piccoli eroi potrà raggiungere l’obiettivo. Tutto dipenderà dall’intraprendenza di Ago. E chissà se il testosterone furioso ed esaurito, dopo decenni di confino nel basso ventre, farà il miracolo di scuotere il proprio padrone dal suo immobilismo fanciullesco.
Uno spettacolo fresco e spassoso in cui tutti danno prova di talento e ironia. Non solo i principali protagonisti Ketty Roselli, Andrea Perrozzi e Alessandro Salvatori ma anche gli interpreti della simpatica banda di spermatozoi stakanovisti. Uno show piacevole e sui generis sull’amore. Visto non solo da fuori ma anche da dentro.