(28.11.09) Francamente non siamo rispettosi della magistratura al punto di non vedere (e piangere) i tanti casi dei Pm che mettono in galera la persona sbagliata, a cominciare dal povero Enzo Tortora, dichiarato colpevole perché il pluriassassino pentito napoletano “O' animale”, aveva giurato che spacciava , o che viceversa fanno uscire di galera pericolosi mafiosi o camorristi perché dopo anni hanno dimenticato di depositare la sentenza. Magistrati che si fanno due mesi di ferie l'anno e che poi, quando con grande solennità e compunzione celebrano l'annuale rito dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, spargono lacrime sullo stato della giustizia italiana indicandone severi i colpevoli: ci sono tutti, proprio tutti, ma mai loro. Purtroppo la grave iattura di questo paese, ancora una volta dobbiamo dare ragione al nostro amico e collaboratore Gino Nobili, sta nell'esistenza di un certo uomo di governo chiamato Berlusconi. Per causa sua non si parla di malagiustizia per difendere dalle sue carenze – enormi, vistose, intollerabili – i cittadini comuni, se ne parla solo in funzione sua, a favore o contro: o per difenderlo dal “colpo di stato” dei magistrati o – per reazione – per difenderli in blocco, compresi quelli che invece di stare in Tribunale se ne vanno con un certificato di malattia a fare regate in barca a vela nei mari del sud. Un equivoco che durerà – c'è da temerlo – finché costui sarà al potere. Caro Papi, perché non prende – glielo chiediamo in ginocchio per l'ennesima volta – il suo carico di escort, viagra, fantastiliardi di euro e se ne va con i suoi jet privati a stabilirsi in una delle tante, stupende isole dei mari del sud dove non c'è estradizione? Possibilmente portando con sé i suoi maggiordomi e camerieri alla Gasparri? Non starebbe meglio là piuttosto che stare a combattere tutti i giorni con magistrati assillanti, avvocati incompetenti, elettori irriconoscenti? Dopodiché noi potremmo forse cominciare a riformare la giustizia, laicamente, senza dover fare il tifo per quella che Livadiotti, in un suo fortunato libro, ha chiamato “l'ultracasta”. Sia gentile, ci faccia il favore.
Dopo avere letto Il Giornale, Libero e Il Foglio, Feltri e Belpietro, Ferrara e Jannuzzi in primis, ascoltato Vespa e Minzolini, le dichiarazioni dei vari ministri e portavoce, Cicchitto e Capezzone su tutti, e Berlusconi in gran finale, sgorga dal profondo una modesta proposta, una ballata irrefrenabile e dura:
Aboliamo la magistratura!
(da recitare fervidamente in coro come un laico rosario)
Perché è un corpo dello Stato arcaico e superato, anacronistico e obsoleto, inefficiente e costoso.
Aboliamo la magistratura
Perché è un ghetto di frustrati vendicativi e rancorosi, velleitari e falliti.
Aboliamo la magistratura
Perché è un covo di comunisti invidiosi, di rossi eversivi e livorosi.
Aboliamo la magistratura
Perché è una casta di privilegiati, una corporazione di baroni arcaici e pomposi.
Aboliamo la magistratura
Perché pretende di giudicare anche chi non dovrebbe! Non le sono bastate ancora le perdite subite. Ventisette dei suoi sono stati trucidati: e ancora non si arrende!
Aboliamo la magistratura
Perché certi giudici – non tutti, per fortuna – sono peggio dei preti: abbarbicati come fanatici ossessi a quella che ritengono una missione così sacra da arrivare stupidamente a esporsi fino a immolarsi.
Aboliamo la magistratura
Perché ha la delirante pretesa di voler giudicare e contrastare l’operato della Politica.
Aboliamo la magistratura
Perché è un ostacolo sul percorso di modernizzazione piena dell’impresa, di completamente libera circolazione mondiale della finanza e dell’economia.
Aboliamo la magistratura
Perché non si arrende all’antica sapienza che solo Dio può giudicare, e Santa Madre Chiesa assolvere. (Vedete, anche Marrazzo invece di ammutolire per i sentimenti di colpa, ha chiesto in ginocchio perdono… al Papa!)
Aboliamo la magistratura
Perché osa indagare sull’operato del Moderno Principe, e non riconosce l’inviolabilità sacra delle sue frequentazioni, dei suoi comportamenti, delle sue decisioni.
Aboliamo la magistratura
Perché in principio era la Politica, e ora e sempre così sarà, e la magistratura non può che esserle soccorrevole ancella.
Aboliamo la magistratura
Perché chi ha per scopo e ragione di vita la produzione di ricchezza, non può tollerare cavilli, remore, controlli, palle al piede.
Aboliamo la magistratura
Perché il mondo è sempre andato avanti sulle spalle del più forte, e chi si pone come ostacolo e inciampo va giustamente distrutto.
Aboliamo la magistratura
Perché una giustizia che postuli l’eguaglianza di tutti come preambolo rigoroso e massimo orizzonte è semplicemente letale. E il merito, le capacità, il talento?
Aboliamo la magistratura
Perché impresa, illegalità e crimine sono inesorabilmente intimi e contigui, correlati e congeniali: e i giudici moralisti e tignosi sono catastroficamente dannosi.
Aboliamo la magistratura
Perché è l’ineguaglianza la vera leva del progresso, e chi pretende di livellare tutti e tutto è una frana e una iattura.
Aboliamo la magistratura
Perché il talento, la creatività e l’inventiva, gli appetiti robusti e gli spiriti animali sono nell’uomo fondamentali. E non vorrete mica che sia una burocrazia maniacale e mortifera a ingabbiarli e spegnerli.
Aboliamo la magistratura
Perché se per i magistrati leggi, tribunali e carceri sono le colonne d’Ercole della loro civiltà, per gli imprenditori di razza civiltà vera è invece una irrinunciabile, illimitata libertà.
Aboliamo la magistratura
A meno che non impari a distinguere e a interpretare le leggi quando si tratti di amici, e ad applicarle con rigore e severità per tutti gli altri.
Aboliamo la magistratura
A meno che non capisca che il suo compito principale è quello di far arrestare e rinchiudere gli extracomunitari clandestini e i ragazzotti dei centri sociali che si fanno le canne: non di immischiarsi e pretendere di regolamentare i modi in cui si produce ricchezza, la si governa e moltiplica.
Aboliamo la magistratura
Ecc. ecc.