(4 ottobre 2011) Il salone Nautico Internazionale è da sempre un salone di grandi numeri, già se si considera il solo contesto meramente economico, ma se poi volessimo osservare da vicino, non tanto gli espositori, che spesso riflettono l’operosità raffinata di piccole realtà a mezza via fra artigianato e piccola e media impresa, non tanto quest’ultimi dicevamo, quanto i veri e propri “paperoni” che sono i suoi visitatori cosiddetti “invitati”. Quelli paganti di visitatori, Euro 12 a persona per la cronaca.. bhè quest’ultimi li tralascerei, almeno sotto un profilo prettamente fiscale. I numeri non sarebbero pìù di tanto allettanti e di corpo, come invece con la prima tipologia d’invitati, i VIPs invitati. Anche quest’anno Genova, quella portuale.. città operosa di operai e camalli, si concede, con le vesti larghe ed alzate dal primo al nove ottobre, questo per dar spazio alla migliore produzione nautica mondiale ed alle eccellenze del famigerato made in Italy. Si tratta di oltre mille e trecento espositori, di cui un terzo proveniente dall'estero, con più di qualche migliaio d’imbarcazioni, fra le quali spiccano quattrocentocinquanta novita'.
Questa è la cinquantunesima edizione della rassegna per dover di cronaca, e si sviluppa anche quest’anno in tre padiglioni, due grandi all'aperto di fronte al mare, con una piu' razionale organizzazione degli spazi, dove ci saranno le solite prove in mare, ed una banchina VIP dedicata ai superyacht, sui quali torneremo dopo ovviamente, ma la vera novità sara costituita da una maggior incidenza della vela nell’esposizione, anche in virtù dei numeri che il settore sta facendo registrare negli ultimi anni: essendo detto settore, ancora solo all'otto per cento del fatturato globale della nautica in Italia, ed accompagna – come ha dichiarato il presidente di Ucina (Confindustria nautica), Anton Francesco Albertoni – “la crescita di tutto il comparto''. Quest'anno i nuovi modelli a vela infatti sono raddoppiati rispetto al numero dello scorso anno. Quest’anno è il ''salone di tutti e per tutti – ha dichiarato Sara Armella neo presidente di Fiera di Genova spa – di tutte le migliori imprese italiane ed estere, grandi e piccole, che operano nel comparto, una panoramica a 360 gradi sul settore''. Ma torniamo ai numeri perché sono quelli che ci interessano.. Un segnale di ottimismo per il settore ci arriva dalle stime del mercato nel primo trimestre del 2011 queste danno elementi di crescita ineluttabili, si evince facilmente dal fatturato +3,9% sullo stesso periodo del 2010, ed anche sul fronte degli ordini i segnali sono ottimi. I due elementi, insieme, sintetizzano a detta degli addetti del settore, una stabilizzazione inaspettata del mercato dopo quasi due anni di forte flessione, basti pensare al calo di quasi il 50% dell’ultimo triennio. I primi segnali di ripresa, ed ora arriviamo al punto, riguardano solo l'export, ma guarda un po’.. il mercato interno “stranamente” soffre di un calo di un terzo del fatturato. Come si spiega l’arcano.. Semplice! Con quello che è rimasto sulla carta e non è entrato a far parte delle due manovre fiscali e che a Palazzo vedranno bene di non far entrare anche nella terza manovra di fine anno!! L’agenzia delle entrate nel lontano 2005 accennava ad alcuni principi di un nuovo sistema impositivo che sarebbe entrato presto in vigore. In base alle raccomandazioni della Comunità Europea di allora, il Parlamento delegò il Governo a predisporre un sistema di determinazione forfettaria dell’imposta relativa al reddito derivante dall’utilizzazione delle navi commerciali che erano iscritte nel Registro Internazionale. Nasceva anche in Italia la “Tonnage Tax”. Speranzosi, all’agenzia delle Entrate segnalavano la possibilità di far rientrare in tale categoria anche le navi turistiche da noleggio. Doveva trattarsi di un regime agevolativo alternativo all’allora vigente sistema d’imposizione. La tassa sul tonnellaggio (Tonnage Tax) voleva essere determinata in via forfettaria sulla base del reddito giornaliero di ciascuna nave, calcolato in relazione ad importi determinati per scaglioni di tonnellaggio ed a seconda dell’età del naviglio. Il meccanismo di determinazione del reddito imponibile prevede la fissazione di un reddito giornaliero per ciascuna nave, tenuto anche conto dell’età del naviglio. L’introduzione di questo sistema di imposizione che era già avvenuto in vari paesi della UE si sarebbe allargato a colossi come India ed Australia di li a pochi mesi. Purtroppo con due cavilli, una figura qualche circolare a denara.. la Tonnage Tax, ripiegò immediatamente le sue ali sul settore “strettamente” mercantile qui in Italia, abbandonando al proprio destino i poveri armatori iscritti al registro internazionale che non avessero avuto le seguenti caratteristiche:
Il reddito, determinato a forfait, si riferisce SOLO alle navi che:
· esercitano le attività di trasporto merci, trasporto passeggeri, soccorso, rimorchio, realizzazione e posa in opera di impianti e altre attività di assistenza marittima da svolgersi in alto mare o altre attività direttamente connesse o strumentali a quelle appena indicate..
- · sono iscritte nel Registro internazionale
- · hanno un tonnellaggio superiore alle 100 tonnellate di stazza netta.
Mentre per le caratteristiche ed i requisiti delle navi turistiche da noleggio
La legge sulla nautica, rendendo iscrivibili nel Registro Internazionale le navi da diporto (normalmente dette grandi yacht) destinate a noleggio per finalità turistiche, avrebbe implicitamente esteso anche ad esse le agevolazioni previste precedentemente soltanto per le navi commerciali in senso stretto.
Ricordiamo che tali navi devono avere le seguenti caratteristiche:
- · scafo di lunghezza superiore a 24 metri;
- · stazza lorda non superiore alle 1000 ton.;
- · utilizzo in navigazione internazionale e di cabotaggio esclusivamente per noleggio a finalità turistiche;
Per l’iscrizione al Registro Internazionale, sono necessari i seguenti requisiti:
- · l’abilitazione al trasporto di passeggeri per un numero non superiore a 12, escluso l’equipaggio;
- · il possesso di un certificato di classe rilasciato da uno degli organismi a tal fine autorizzati;
- · il rispetto delle norme tecniche e di conduzione previste da un nuovo regolamento di sicurezza.
In conclusione, com’è evidente anche dai dati provenienti dalle stime di mercato relative al primo trimestre del 2011, in cui emerge chiaramente la crescita di fatturato del +3,9% nell’export contrapposto a un calo interno del 20%, ebbene questi dati danno immediatamente l’idea di che “rotta” abbiano preso i capitali e le ricchezze “occulte ed occultate” nel nostro paese già, e questo avveniva già nei primi mesi del 2011, con lo scudo fiscale che ancora vibrava al suolo. Insomma, alla fin fine, come una scenetta delle comiche in bianco e nero, che si ripete all’infinito: a noi miserrimi cittadini “normali” le manovre ed i sacrifici, mentre ad altri gli scudi e le soffiate.. sulle vele, perché che avevate capito?
di Antonio Tammaro