IMMAGINA SOLO IL CIELO SOPRA DI NOI. E’ FACILE SE CI PROVI…

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Nel venticinquesimo anniversario della sua incredibile uccisione vogliamo ricordare John Lennon. E lo facciamo con le parole visionarie di quella che da tanti è considerata la canzone del secolo, oltre che la sua composizione più bella. Il manifesto di una società in cui gli uomini si sentano fratelli senza distinzioni di razza e di religione, senza frontiere, senza guerre, senza nemici, senza torture, senza miti. Una società che forse non arriverà mai ma che alcuni continuano a sognare, perchè You may say I’m a dreamer, but I’m not the only one
                              di Gino Nobili

"Immagina solo il cielo sopra di noi e che il paradiso non esista, nessun inferno sotto di noi. E’ facile se ci provi. Immagina che non ci siano più frontiere. Nessuno per cui uccidere e morire. E nessuna religione. Immagina tutta la gente vivere la loro vita in pace. Immagina che non ci siano ricchezze né avidità né cupidigia. Gli uomini come fratelli. E’ facile se ci provi."
Una sera come tante di un freddo dicembre di New York, all’angolo del Dakota Building su Central Park, quattro  colpi di pistola misero fine all’esistenza di quello che è stato il creativo più ispirato, la mente forse più lucida di un gruppo musicale che ha fatto da spartiacque nella storia della musica moderna. Votata in tante occasioni come la canzone del secolo, Imagine ha espresso i sogni di una generazione in un’epoca in cui sembrava che il mondo potesse finalmente superare le divisioni, gli odi, i fondamentalismi e trovare la strada di una felicità da realizzare qui ed ora.

Con Imagine Lennon ha proposto ai giovani di allora (e continua a proporre a quelli di oggi) una sorta di religione laica, la speranza di salvare il mondo costruendo una società senza nazioni dove la gente potesse vivere con consapevolezza il proprio presente, senza proiezioni mitiche in un improbabile aldilà nella cui attesa e spesso nel cui nome si compiono nell’aldiqua le peggiori nefandezze. Un mondo di pace senza bandiere o capi per cui uccidere o morire, in cui le risorse siano condivise in modo egualitario senza sfruttati da una parte e sfruttatori dall’altra, in cui a nessuno sia permesso di far prevalere la propria cupidigia.
Un mondo globalizzato in senso opposto alla globalizzazione che oggi si sta affermando senza che nessuno di noi sia in grado di opporvisi. Ecco perchè ricordare oggi John Lennon dopo venticinque anni significa qualcosa di più che ricordare un cantante rock ucciso in un modo incredibilmente stupido mentre tornava a casa in una sera come tante di un freddo dicembre di New York. 
 

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