L’altro intende la politica come partecipazione condivisa e vera, il mettere gratuitamente e generosamente a disposizione, perché siano conosciute e vagliate, idee e passione, esperienza e faccia, liberamente confrontandosi e discutendo senza protezioni nascoste di maggiorenti e padrini, senza patti alla crostata e patti massonici segreti. Qui si fida sul potere equilibrante e depurante del controllo pubblico e della trasparenza, sulla parola esplicita e diretta, su un fare insieme che più largo e costante è e più raccoglie frutti buoni per tutti.
Se siamo pochi e nascosti, ritiene il primo, se non ci facciamo conoscere e scoprire, se agiamo nottetempo e all’improvviso, se sappiamo efficacemente intimidire e minacciare, corrompere e ricattare, fingere e dissimulare, ingannare e manipolare, lusingare e sedurre; se dispieghiamo tutto il nostro arsenale bellico e capacità di aggressione offensiva, niente ci potrà ostacolare e impedire, il potere sulle cose e sulle persone sarà affare nostro.
L’altro è intimamente persuaso che la forza vera viene da una convinzione collettiva matura ed estesa che il bene comune va concepito e perseguito con l’accordo e sostegno di tutti, quantomeno di tutti coloro che si riconoscono negli stessi desideri e bisogni, e insieme operano per trovare risorse e mezzi necessari a dare risposte e soddisfazione. E che è il bene pubblico, tenacemente tutelato e perseguito, e non l’interesse e l’arricchimento privato a qualsiasi costo, il vero Nord di riferimento.
Dalla profonda e orientale Puglia viene – non nuovo, anzi confermato e quindi più prezioso e ricco – l’esempio e la buona novella. Da una parte il consenso empatico e il confronto dialettico tra Nichi Vendola e il suo popolo, dall’altra la costruzione tutta politicante e politicastra, decisa altrove, a prescindere e prima, dell’asse D’Alema-Casini. Da una parte le segrete stanze di professionisti sprezzanti e autocrati, dall’altra le aperte piazze, le fabbriche e le officine dell’incontro appassionato tra chiunque intenda liberamente partecipare e contribuire alla costruzione di parti e pezzi del bene comune. Da una parte Nichi Vendola che rappresenta e incarna la dignità di un popolo che non intende rinunciare a camminare unito e con la schiena diritta, dall’altra, per citare anche l’esempio di un modello storto applicato alla regione confinante, l’alieno e obbediente Magdi Allam paracadutato da Palazzo Grazioli come cadeau offensivo e sprezzante mancia.
Attenzione che lì, nei due esempi e casi citati, non è in gioco il destino di una o più regioni: perché quello è il laboratorio dove si sta sperimentando il futuro dell’intero nostro amato e per ora così disgraziato Paese.
Meditate gente, meditate…