Sono Abraham Gutman e Dania Darwish, un ragazzo studente Israeliano e una ragazza Siriana che lanciano un hashtag sul web. Quando il potere dell’amore di una forte amicizia valica qualunque confine, per gridare al mondo che è giustamente e puramente più forte di qualunque odio o differenza.
Stanchi di un conflitto antico e desiderosi, come molti, della pace scattano un selfie tenendo in mano un foglio dove sottolineano la loro nazionalità con al centro l’hashtag #JewsandArabsrefusetobeenemies. Mai avrebbero immaginato una simile reazione mondiale.
Tutto questo ha dato vita in poco tempo ad un fenomeno virale sul web, grazie ad una campagna fotografica che ha fatto il giro del mondo. Una campagna per dire che la diversità di genere, etnia, nazionalità non è odio ma arricchimento.
Il fenomeno esplode letteralmente quando una giornalista libanese-americana Sulome Anderson decide di postare una foto su Twitter mentre si scambia un bacio con il suo fidanzato ebreo, Jeremy. Sotto al loro amore la scritta: “Lui mi chiama neshama, io lo chiamo habibi. L’amore non parla il linguaggio dell’occupazione.”
Insieme a loro si sono aggiunte tantissime persone che con in cuore il desiderio ardente di una pace che si ostinano a non voler trovare, inneggiano all’amore e alla possibilità per niente impossibile o remota, di una convivenza pacifica dai più auspicata.
La notizia di questo fenomeno web, all’interno di quelle di un conflitto antichissimo iniziato per ragioni territoriali da antenati degli uomini che oggi si uccidono ed insieme a loro portano via la vita di innocenti, purtroppo bambini compresi, porta con sè la speranza del termine di queste violenze.
Speriamo che la prossima buona notizia possa essere l’annuncio della pace e non solo la sua ricerca sul web!