Questa estate ha tre vecchi in comune, tre grandi vecchi. La categoria degli ormai rottamabili, che quando si riferisce ai nomi noti di qualsiasi campo fa pensare: ancora questo? e, nei casi più tragici: ma è ancora vivo?
Inutile dire che guardando Dario Fo, in onda su raiuno domenica 22 giugno, con il suo Francesco Lu Santo Jullare, ospite in sala il cantante con l’x factor per la lingua italiana, Mika, voglia di rottamare non poteva venire proprio a nessuno. Due ore di monologo, partito dalla figura di Papa Francesco, accostata, forse anche in modo forzato, a quella del Santo e la storia del poverello d’Assisi, tratta dai racconti del confratello Tommaso da Celano, in volgare umbro, ha preso forma. A 88 anni, sostenuto solo dal suo bicchiere di chinotto e propoli, in scena con lui, il maestro dei grammelot non ha perso un colpo.
Nella stessa serata, al Circo Massimo, un altro non più giovane, ma ancora dai fianchi ondeggianti -e non per l’osteoporosi- Mick Jagger, ha richiamato una folla di 71mila persone dai 18 anni in su e da varie parti del mondo. L’artista 72enne, sostenuto da sostanze diverse da un semplice chinotto, non sembra affatto aver deluso gli accorsi e non sembra risentire delle droghe di cui ha sempre fatto uso. Proprio il caso di dire un vecchio stupefacente!
Durante tutta l’estate, continuerà ad attirare le folle, come finora è accaduto, presso i Fori Imperiali, l’85enne Piero Angela, che, attraverso la sua voce, presenta una commovente ricostruzione virtuale del Foro di Augusto, con la competenza a cui siamo abituati fin da quando lo guardavamo nei vecchi ed obesi Telefunken; e inoltre da luglio lo rivedremo in tv con il suo Superquark, il suo primo e più amato figlio.
E ricordando una coppia di ultrasettantenni che, precedendomi in strada con la loro macchina, a ritmo proverbialmente lento, la superai inveendo e dicendo che a quell’età la macchina non bisognava più portarla, coppia che mi rispose con la stessa lentezza e la stessa calma della vettura: “se ritiene che sia troppa l’età nostra, le auguriamo di non arrivarci”, beh, da lì ho compreso che non esiste il troppo nell’età e ammirando gli esempi di non pensionati, come i tre citati sopra, prima di decidere chi rottamare, l’anagrafe mi sembra l’ultimo parametro da considerare.
Leonardo Masucci