Studio Uno 1966, in uno sketch Totò raccontava a Mario Castellani: “mi è venuto incontro un pezzo di giovanottone, grosso così, mi ha guardato fisso negli occhi, mi ha detto: Pasquale!” Ride da non riuscire a parlare, “era un pezzo che ti cercavo, figlio di un cane! Finalmente ti ho trovato! Alza la mano, pum! Mi ha dato uno schiaffo, ma forte…” ride sempre più convulsamente. “Io pensavo, chissà sto stupido dove vuole arrivare?” ride ancora, “mi ha preso per il petto sbattendomi al muro e io lo lasciavo fare. Pasquale! Te possino ammazzatte! Pum! Mi ha dato due schiaffi…. oddio sta cosa mi scompiscia…io pensavo fra me e me, chissà sto stupido dove vuole arrivare?” Si piega dal ridere….“Pasquale! Togliti il cappello! Non gliel’ ho fatto dire due volte. Pasquale, maledetto! Ti debbo sfondare il cranio! Pum!” Sempre ridendo, “un cazzotto qui, che c’ho ancora il ficozzo. Io pensavo, chissà sto stupido dove vuole arrivare?” Ormai è solo risata. “Ma perché non hai reagito?” chiede Mario Castellani. Totò risponde, divenendo subito serio: “E che mi frega a me, che so’ Pasquale io!”.
In un altro sketch contemporaneo molti, tra cui i giornali, sperano che il governo, non vicino alla propria fede politica, ma ultimamente lo sperano anche quelli che lo appoggiavano all’inizio, fallisca e non raggiunga gli obiettivi. E’ una cosa che li fa ridere troppo. Il M5s decide di uscire dall’Aula e di non partecipare alle discussioni parlamentari. Vogliono vedere fino a dove si vuole arrivare. Sel si scompiscia a fare opposizione e deve scompisciarsi più forte specialmente adesso, che ha perso pezzi, poichè serve a dare un segnale di esistenza e di resistenza. La disoccupazione cresce come un ficozzo, dopo una scarica di cazzotti, ma di abbassare le tasse sul lavoro ancora non se ne parla e in tutto questo l’astensionismo al voto sale sempre di più (e purtroppo quelli che non votano per protesta consapevole ho il forte sospetto che siano pochi). Insomma, chissà dove vogliamo arrivare? Ma perché non reagiamo?
Forse perché che ci frega a noi, mica siamo Pasquale!
Leonardo Masucci