L’architettura deve far sentire bene le persone. Alvaro Joaquim de Melo Siza Vieira, uno dei grandi maestri viventi di questa disciplina, ha seguito tale insegnamento per tutta la propria lunga carriera, celebrata a Roma dal 26 al 28 ottobre dal Maxxi, Museo delle Arti del XXI secolo e dall’Accademia Nazionale di S.Luca con tre giorni di eventi.
Le motivazioni che hanno spinto a porre l’accento proprio sulla figura di Siza sono legate soprattutto alla sua visione dell’architettura, figlia della sua personalità, lontane entrambe dalla moda del momento e da ogni atteggiamento da star.
“Siza c’era prima, durante e dopo il periodo in cui l’architettura era un fuorco d’artificio” ha detto durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento al Maxxi Pippo Ciorra, architetto, critico e docente. “Siza ha vissuto il periodo delle archistar“, ha proseguito, “senza esserne condizionato e ora, che certe scelte non ce le possiamo più permettere, lui c’è ancora”.
Un’occasione speciale quindi per conoscere e approfondire lo straordinario lavoro dell’autore portoghese. Mercoledì 26 ottobre alle ore 17.30 si comincia con l’inaugurazione all’Accademia Nazionale di San Luca delle mostre Il grand tour. Álvaro Siza in Italia 1976-2016 e La misura dell’occidente. Álvaro Siza e Giovanni Chiaramonte.
Il programma prosegue giovedì 27 ottobre alle ore 18.00 al museo Maxxi con l’incontro dal titolo Álvaro Siza. Sacro durante il quale l’architetto racconterà la mostra/installazione che a partire dal 9 novembre sarà visitabile negli spazi del Museo.
Venerdì 28 ottobre alle ore 17.30, infine, si terrà un incontro organizzato dall’Accademia Nazionale di San Luca nella Chiesa dei Santi Luca e Martina al Foro Romano che vede protagonisti tre interpreti di eccezione: Umberto Riva, lo stesso Álvaro Siza e Francesco Venezia.
Il percorso nella creatività di Siza come detto non si interrompe il 28 ottobre. Progettata per gli spazi del Maxxi dal grande architetto infatti, l’installazione Sacro, che raccoglie alcuni dei suoi progetti dedicati a questo tema, potrà essere ammirata dal 9 novembre 2016 al 26 marzo 2017. Curata da Achille Bonito Oliva e Margherita Guccione, si tratta di una grande installazione ambientale, in cui sono esposti disegni, progetti e oggetti che rivelano il rapporto con il sacro dell’autore lungo tutta la sua carriera.
Marco Bombagi