Antico e moderno dialogano nell’abbraccio dei quattro elementi

Antico e moderno dialogano nell’abbraccio dei quattro elementi

Un luogo affascinante del centro storico di Roma si apre, con l’anteprima stampa del 20 febbraio, all’arte contemporanea in occasione della mostra “Chiara Lecca. Dall’uovo alla dea nelle Stanze Segrete Doria Pamphilj”. L’esposizione è visitabile fino al 27 aprile al piano nobile dello storico palazzo di Via del Corso, tra piazza Venezia e piazza Montecitorio. Il pubblico potrà osservare “undici opere tra sculture, installazioni, lavori singoli e gruppi compositi” inserite in un contesto unico, tra dipinti e mobili antichi, accanto ad oggetti stravaganti che rimandano alle wunderkammer molto in voga nel Cinquecento e nel Seicento. Un dialogo ardito, quindi, tra passato e presente reso ancor più suggestivo dai quattro elementi naturali a cui sono dedicate le sale che ospitano l’evento: gli Appartamenti Segreti.

Manufatti ovoidali e la Dea romana figlia di Giove e protettrice delle foreste, degli animali e delle sorgenti. Un accostamento all’apparenza singolare ma reso possibile da una mostra presentata in anteprima il 20 febbraio e aperta al pubblico il giorno seguente, fino al 27 aprile: “Chiara Lecca. Dall’uovo alla Dea nelle stanze segrete Doria Pamphilj”. Le uova sono le undici opere esposte per la prima mostra personale dell’artista originaria di Modigliana, mentre la Dea è Diana che domina nell’ultima delle quattro sale che costituiscono il percorso di visita, quella dedicata all’acqua. Ma prima si trovano la terra, il fuoco e l’aria, gli altri elementi della natura con i quali le creazioni artistiche si legano in uno sposalizio culturale e simbolico. “I quattro elementi ritornano e si risvegliano insieme alle opere in mostra” sottolinea la curatrice Francesca Romana de Paolis nel suo intervento. “Marmo, ambra, alabastro, fossili: tutte le opere sono fatte di materiali organici e inorganici che rimandano all’anima delle wunderkammer con le loro stravaganze molto in voga nel Seicento”.

Il tema della natura si intreccia con quello dell’animalità nell’idea dell’artista, dai colori ai materiali, dall’uovo simbolo di nascita e perfezione, anima mundis, al mimetismo praticato da molte creature per proteggersi e sopravvivere, vera magia di quella natura selvaggia di cui la Dea, Diana, è protettrice. Ma la natura è viva nelle opere di Chiara Lecca. “Non si tratta di semplici ready made, animali impagliati, in disfacimento”, aggiunge De Paolis “l’artista plasma dispositivi immaginifici ambigui e sfuggenti che ci domandano da dove vengano. Il mimetismo poi è elemento chiave legato ai colori delle sale ma anche un invito alla riflessione sulla spaccatura tra cultura e natura. L’uomo moderno è separato, quasi ne fosse estraneo, dalla natura. Vi è quindi un incitamento a riunirsi ad essa, a sentirsene parte”.

Percorrendo le stanze segrete, che un tempo furono un loggiato aperto, prospicenti il chiostro bramantesco, il visitatore viaggerà nell’arte e nella natura, nella storia e nella contemporaneità, toccando con gli occhi il sapore dei colori e le immagini di divinità e uomini, accanto ad oggetti rari e straordinari. Un percorso in una dimensione fluttuante tra realtà e immaginazione.

About Marco Bombagi

Laurea Magistrale in Scienze Politiche con indirizzo sociale e del lavoro conseguita nel giugno 2006. Praticante giornalista presso "Lumsa News" ( scuola di giornalismo dell'università Lumsa) da ottobre 2007 a ottobre 2009. Giornalista professionista dal 19 gennaio 2010. Autore del romanzo "La Valle di Erec" edito da Progetto Cultura