Al Teatro Eliseo lo Scandalo di Schnitzler con Stefania Rocca e Franco Castellano
Arthur Schnitzler arriva in teatro con Scandalo, traduzione dell’originale Das Vermächtnis (L’eredità), affrontando sul palco dell’Eliseo la storia sbagliata di una donna troppo difficile agli occhi della società. Ambientato nella Vienna di fine ‘800, la storia è quella di Toni: amante di un giovane borghese, morto per una caduta da cavallo, e madre del loro bambino. La donna si trova catapultata a vivere nella bella casa del compagno prematuramente scomparso, affrontando così la difficile accettazione da parte di una famiglia tutta costruita com’è attorno a rigidi “buoni” princìpi, che stridono fortemente con la condizione che rappresenta.
Franco Castellano nei panni del capofamiglia Adolf e Stefania Rocca nella parte della cognata Emma rappresentano un po’ le due facce della medaglia, quella dell’una che percepisce sofferente l’abbandono da parte degli amici di sempre per il fatto di dare ospitalità ad una donna sola, non sposata e con un figlio, e quella dell’altra che tenta di contrastare gli stereotipi costrittivi del ben pensare comune facendosi portatrice di una battaglia in fondo necessariamente persa.
Il testo ancora molto attuale, viene riportato integralmente nella regia di Franco Però, lasciando allo spettatore la sensazione di un salto nel passato. Gli ottimi costumi di Andrea Viotti poi ben realizzano l’immagine di una, come si direbbe oggi, famiglia bene, tra cappelli, gonne ampie e colori neutri cui si oppone, forse volutamente, il grigio un po’ più deciso della Rocca.
Se pur qualche problema di acustica renda alle volte poco agevole l’ascolto, Scandalo è uno spettacolo classico e corale, che ancora oggi la dice lunga sulle insopportabili categorie umane in cui spesso piace incasellare ciascuno di noi: così la donna sola viene accolta in casa controvoglia perché simbolo di immoralità, il padre si fa portavoce della cattiva accettazione sociale, la moglie racconta una bontà d’animo inascoltata come la figlia del resto, troppo giovane per capire, e la cognata è la ribelle che tenta di far cambiare rotta a questa famiglia, scontrandosi però con un sistema infine fagocitante.
In scena fino al 14 febbraio.