COSE DA NON CREDERE. CIALTRONERIA DI STATO
A 90 giorni di distanza dal nostro primo articolo di denuncia dell'incredibile pressappochismo con cui era confezionato il portale italia.it, destinato – nelle orgogliose dichiarazioni di Rutelli e degli altri politici competenti – a propagandare l'offerta turistica italiana nel mondo, nella home page del sito tutto è ancora come prima. Se un francese, uno spagnolo o un russo cliccano sull'offerta di registrarsi nel sito fatta nella loro lingua vengono portati ancora oggi, primo giugno 2007, a un testo inglese. E ancora oggi uno spazio della h.p. è cosparso – come fanno i dilettanti – di punti interrogativi come segnaposto di un link che dovrà essere inserito in una nuova lingua. Tre mesi non sono bastati per correggere almeno queste macroscopiche gaffe di un sito costato ben 45 milioni di euro. Ma ai costi finanziari bisogna aggiungere i costi – non quantificabili – della ridicola figura fatta a livello planetario. Se il nostro modesto sito si trovasse in queste condizioni ci vergogneremmo come ladri. Ma a quanto pare questa è gente che non sa cos'è la vergogna.
A 90 giorni di distanza dal nostro primo articolo di denuncia dell'incredibile pressappochismo con cui era confezionato il portale italia.it, destinato – nelle orgogliose dichiarazioni di Rutelli e degli altri politici competenti – a propagandare l'offerta turistica italiana nel mondo, nella home page del sito tutto è ancora come prima. Se un francese, uno spagnolo o un russo cliccano sull'offerta di registrarsi nel sito fatta nella loro lingua vengono portati ancora oggi, primo giugno 2007, a un testo inglese. E ancora oggi uno spazio della h.p. è cosparso – come fanno i dilettanti – di punti interrogativi come segnaposto di un link che dovrà essere inserito in una nuova lingua. Tre mesi non sono bastati per correggere almeno queste macroscopiche gaffe di un sito costato ben 45 milioni di euro. Ma ai costi finanziari bisogna aggiungere i costi – non quantificabili – della ridicola figura fatta a livello planetario. Se il nostro modesto sito si trovasse in queste condizioni ci vergogneremmo come ladri. Ma a quanto pare questa è gente che non sa cos'è la vergogna.