Storia dei nostri tempi nel romanzo di Tito Faraci
Simone Luciani
Quante sono le storie di ricchi e apprezzati imprenditori caduti in miseria a seguito di scelte avventate? Se al termine “miseria” si dà la sua reale accezione, si risponderà che in Italia di episodi del genere non se ne ricordano poi molti. Soprattutto se, come nel caso di Mario Castelli, si finisce addirittura a fare il clochard ai margini di una metropoli. E’, si noterà, piuttosto una figura dell’immaginario americano. Non è un caso, forse, se l’autore de La vita in generale (Feltrinelli ed.), Tito Faraci, di professione fa lo sceneggiatore di fumetti e, oltre che per Bonelli, ha lavorato anche per la Disney, straordinaria fucina di talenti nella sua divisione italiana. Castelli, detto il Generale dai suoi amici clochard e, prima di cadere in disgrazia, dai suoi collaboratori d’azienda, troverà l’occasione di riscatto dopo aver pagato colpe non sue ma il tradimento di un amico (e, più in passato, di un amore) quando la figlia riuscirà a rintracciarlo e a rimetterlo in gioco per evitare la triste (ma questa assai più comune, in Italia) fine dell’azienda di famiglia.
Vale la pena di sottolineare almeno due note al merito di Faraci. La prima, probabilmente prevedibile, è che è riuscito a mettere in pratica ottime qualità narrative. Ritmo, struttura, senso drammaturgico sono praticamente impeccabili. La seconda, per sottrazione rispetto al generale ripiegamento nel privato, è quella di costruire una storia su una realtà sociale ed economica. E’ vero, non mancano (e nulla viene fatto per nasconderlo) ingredienti della letteratura di consumo, dall’amore all’azione, ma se vengono usati con saggezza il risultato è ottimo.
La vita in generale
Autore: Tito Faraci
Editore: Feltrinelli
Genere: narrativa
Anno: 2015
Pagine: 224
Prezzo: 15,00 €
Codice EAN: 9788807031441