DOMANDE SENZA RISPOSTA. SOLIDARIETA' SI', MA PERCHE' NESSUNO PAGA?
Ha detto Prodi che “il Paese ha l'obbligo di sollevare dalle sofferenze chi in questo momento sta subendo danni.” Però dimentica che in un Paese civile, oltre ad assistere chi ha subito dei danni, si chiama anche a risponderne chi li ha provocati. Specie se, come in questo caso, le conseguenze sono catastrofiche. La solidarietà verso chi subisce i danni è oggi attenuata dal vedere che i loro responsabili vengono lasciati tranquillamente al proprio posto, e che da soli non pensano minimamente ad andarsene. Tutti sappiamo che l'emergenza di oggi non è diversa, salvo che nelle proporzioni, da quella che si era presentata due, quattro, otto, dodici, quattordici anni fa, senza che nessuno vi ponesse rimedio. E che i miliardi che sono stati investiti e l'aiuto che è stato dato in quelle occasioni non sono serviti letteralmente a niente. Forse questa sarà la volta buona, chissà. Ma le regioni che si oppongono, dando prova di “scarsa solidarietà con chi soffre”, temono – e non hanno tutti i torti – che tra due anni ci si trovi da capo nelle stesse situazioni. Non pensa il Presidente che se qualcuno venisse finalmente chiamato a pagare forse tutti capirebbero che si vuole veramente voltare pagina e sarebbero più disponibili agli aiuti? D'altro canto, buona parte di quelli che soffrono sono gli stessi che hanno fatto per anni le barricate contro gli inceneritori perché non li volevano in casa loro, e adesso per smettere di soffrire devono chiedere aiuto agli inceneritori altrui. Non sarebbe il caso che il Presidente spendesse qualche parola anche per loro? E che spiegasse che è assurdo che nella regione in cui sindaci e vescovi hanno approvato se non addirittura guidato le sollevazioni popolari contro gli inceneritori "nocivi per la salute" si incendi l'immondizia per la strada – mettendo in circolo in una sola notte tanta diossina quanta il nuovo inceneritore di Marghera in 546 giorni? E che le aggressioni ai pompieri che corrono a spegnere gli incendi sono atti di una bassezza inaudita i cui autori dovrebbero essere isolati dalla società in cui vivono? Si vorrebbe insomma vedere se Prodi è capace di fare solo il curato di campagna che invita alla solidarietà oppure vuole essere il presidente di un paese che oltre alla solidarietà crede anche nella legalità ed è capace di farla rispettare. Buona la prima?
Ha detto Prodi che “il Paese ha l'obbligo di sollevare dalle sofferenze chi in questo momento sta subendo danni.” Però dimentica che in un Paese civile, oltre ad assistere chi ha subito dei danni, si chiama anche a risponderne chi li ha provocati. Specie se, come in questo caso, le conseguenze sono catastrofiche. La solidarietà verso chi subisce i danni è oggi attenuata dal vedere che i loro responsabili vengono lasciati tranquillamente al proprio posto, e che da soli non pensano minimamente ad andarsene. Tutti sappiamo che l'emergenza di oggi non è diversa, salvo che nelle proporzioni, da quella che si era presentata due, quattro, otto, dodici, quattordici anni fa, senza che nessuno vi ponesse rimedio. E che i miliardi che sono stati investiti e l'aiuto che è stato dato in quelle occasioni non sono serviti letteralmente a niente. Forse questa sarà la volta buona, chissà. Ma le regioni che si oppongono, dando prova di “scarsa solidarietà con chi soffre”, temono – e non hanno tutti i torti – che tra due anni ci si trovi da capo nelle stesse situazioni. Non pensa il Presidente che se qualcuno venisse finalmente chiamato a pagare forse tutti capirebbero che si vuole veramente voltare pagina e sarebbero più disponibili agli aiuti? D'altro canto, buona parte di quelli che soffrono sono gli stessi che hanno fatto per anni le barricate contro gli inceneritori perché non li volevano in casa loro, e adesso per smettere di soffrire devono chiedere aiuto agli inceneritori altrui. Non sarebbe il caso che il Presidente spendesse qualche parola anche per loro? E che spiegasse che è assurdo che nella regione in cui sindaci e vescovi hanno approvato se non addirittura guidato le sollevazioni popolari contro gli inceneritori "nocivi per la salute" si incendi l'immondizia per la strada – mettendo in circolo in una sola notte tanta diossina quanta il nuovo inceneritore di Marghera in 546 giorni? E che le aggressioni ai pompieri che corrono a spegnere gli incendi sono atti di una bassezza inaudita i cui autori dovrebbero essere isolati dalla società in cui vivono? Si vorrebbe insomma vedere se Prodi è capace di fare solo il curato di campagna che invita alla solidarietà oppure vuole essere il presidente di un paese che oltre alla solidarietà crede anche nella legalità ed è capace di farla rispettare. Buona la prima?