Una storia di ordinario eroismo, ambientata durante gli ultimi giorni dell’occupazione tedesca di Roma, va in scena dal 30 aprile al 19 maggio al Teatro 7 con “Amici per la pelle”. Lo spettacolo, scritto e diretto da Stefano Reali per Rodolfo Laganà e Massimo Wertmuller, è dedicato alla memoria di Ugo Forno, il più giovane caduto della resistenza le cui gesta hanno avuto solo nel 2013 un riconoscimento ufficiale. Interpretazione toccante e genuina da parte di due grandi alfieri della romanità.
I gesti che scrivono la storia sono spesso compiuti da persone comuni. Individui strappati alla propria normalità da eventi talvolta tragici che travolgono il corso quotidiano della vita e spingono a reagire. Ciò che conta è saper riconoscere la gravità del momento e trovare la forza per fare la scelta giusta. Dal 30 aprile al 19 maggio al Teatro 7 va in scena “Amici per la pelle” con Rodolfo Laganà e Massimo Wertmuller. Regia e testo sono di Stefano Reali. Dedica speciale alla memoria di Ugo Forno, il più giovane caduto della resistenza con i suoi 12 anni, che ha avuto solo nel 2013 una medaglia al merito civile. Emblema di quell’eroismo silenzioso e dimenticato nel fragore della guerra.
Tazio e Otello sono figure come tante altre. Profili non toccati dal fuoco dell’eroismo. Il primo, Massimo Wertmuller, vorrebbe essere coraggioso ma non lo è mai stato. Il secondo, Rodolfo Laganà, non ha mai neppure sentito il richiamo dell’audacia e sta benissimo così. Entrambi però vengono travolti dalla temperie bellica. È il giugno del 1944, gli ultimi giorni dell’occupazione tedesca di Roma. Gli americani stanno arrivando, ma c’è il rischio che i nazisti in ritirata facciano saltare il ponte di ferro sul fiume Aniene. I due eroi improvvisati decidono quindi di disinnescare le cariche, dando un senso alla propria vita con un atto temerario e altruista dai risvolti tragicomici.
Un testo toccante e malinconico in cui non mancano tuttavia momenti che strappano un sorriso. Laganà e Wertmuller giocano con la propria granitica romanità calandosi nel ruolo dei guerrieri arrangiati con simpatia e bravura. Il ricordo di Ugo Forno e dei tanti esempi dimenticati dalla storia è sottolineato anche a termine della prima dal regista e autore Stefano Reali: “In un’epoca in cui spesso i giovani compiono delitti atroci solo per condividerli, è bene trasmettere il messaggio che ci fu un tempo in cui un dodicenne si spese per il proprio Paese”. Fino al 19 maggio una bella occasione.