Capitolo conclusivo per la celebre saga del trio al femminile composto da Federica Cifola, Beatrice Fazi e Giulia Ricciardi. In scena dal 15 gennaio al 10 febbraio al Teatro 7 “Stremate, ultimo atto” di Giulia Ricciardi, per la regia di Michele La Ginestra e Andrea Palotto e con Ludovica Di Donato. Formula collaudata per uno spettacolo di successo assolutamente all’altezza dei precedenti. Divertimento deflagrante.
Sentiamo già un po’ di nostalgia. Dopo tante storie raccontate, battute consumate sul palco e accolte dalle risate del pubblico la più celebre epopea comica del Teatro 7, quella delle famigerate Stremate, pare essere giunta a conclusione. Dal 15 gennaio al 10 febbraio, infatti, va in scena “L’ultimo atto”. Un vero epilogo col botto però, nel pieno rispetto della tradizione e delle caratteristiche che hanno contraddistinto i vari episodi. Scritto da Giulia Ricciardi per la regia di Michele La Ginestra e Andrea Palotto, “L’ultimo atto” delle Stremate è un fuoco d’artificio che chiude in bellezza un percorso spassoso.
Federica Cifola, Beatrice Fazi e l’autrice Giulia Ricciardi portano il pubblico in una casa di riposo in cui le protagoniste, ormai un po’ agé, vivono da qualche anno facendosi compagnia e sopportando i propri malanni con umanità e autoironia. A sorvegliare il trio di arzille signore troviamo una governante arcigna e irremovibile, interpretata dalla brava Ludovica Di Donato, che nasconde alcuni segreti in una stanza sempre chiusa a chiave. Le simpatiche attempate dovranno fare squadra per svelare i misteri della casa. E non sarà affatto facile considerato che una è sorda, l’altra è claudicante e l’ultima non ricorda di aver fatto colazione pochi minuti prima.
Gag e botta e risposta fulminei sul palco sono il marchio di fabbrica di un sodalizio comico in cui il talento si è unito all’affiatamento. Evidenti la complicità e la conoscenza reciproca che arricchiscono l’interpretazione e favoriscono il buon esito dello show. Le tre energiche vecchiette, tra vuoti di memoria, deambulazione difficoltosa e fatalismo a sfondo religioso proveranno così ad evadere dal proprio esilio aggirando le attenzioni, non esattamente disinteressate, della governante.
Gli applausi sono il miglior termometro per misurare l’apprezzamento da parte del pubblico. Quindi non c’è dubbio che scegliere di sedersi in platea per godersi “Stremate, Ultimo atto” sia un’ottima idea. Sperando che poi vi ricordiate di aver visto lo spettacolo.