Dal 20 ottobre al 1 novembre a Trastevere va in scena la commedia noir. Con Dark Play si assiste ad un genere e ad uno stile insoliti nel teatro e all’abbattimento dei confini tradizionali.
Matteo Fasanella in qualità di regista e di attore, in collaborazione con Francesco Meliciani, porta al Teatro Trastevere un interessante esperimento che vede l’arte cinematografica fondersi con quella teatrale.
L’interesse è destato dai dettagli della dinamica recitativa, dai momenti in cui la vita dei personaggi si fonde con la finzione, ad esempio in una delle scene iniziali del provino, metateatro, ossia ancora fusione della finzione nella finzione. Interessante è l’ interpretazione delle anime della storia, in contrasto, come deve essere per richiamare il binomio belli e dannati, con l’ aspetto gradevole del cast. Una nota di rilievo la merita l’attore, nonché curatore dell’esperimento, Riccardo Eggshell che riesce a convincere appieno nella veste del suo personaggio noir. In scena ci sono gli ingredienti necessari per immergere lo spettatore nell’atmosfera: assunzione compulsiva di cocaina e droghe di vario genere per riempire il vuoto delle vite, il fumo delle sigarette che avvolge gli sguardi maledetti, il sesso e la sensualità, c’è la ballerina di night club che si esibisce con un grande pallone e un funerale. La recitazione, coerente con l’esperimento, oscilla tra il cinematografico e il teatrale come lo sguardo dello spettatore che si muove dalla scena del palco a quella dello schermo che proietta frammenti delle vite nere.
Valori aggiunti sono la voce fuori campo di Ennio Coltorti, doppiatore, tra i tanti, di Michael Caine e Ben Kingsley (altro elemento che evidenzia la fusione tra cinema e teatro e il confine superato tra le due arti) e il gruppo di attori giovani, che fa arrivare l’ energia, la voglia e il coraggio di sperimentare.