Le fasi più arcaiche della città, con reperti per la prima volta presentati al pubblico, ai Musei Capitolini dal 27 luglio 2018 al 27 gennaio 2019 con “La Roma dei re. Il racconto dell’archeologia”. Le sale espositive di Palazzo Caffarelli e l’area del Tempio di Giove accoglieranno i visitatori per un viaggio nella leggenda della Città Eterna.
A ritroso nel tempo accarezzando i secoli più lontani della storia millenaria di Roma, guardando opere che regalano realtà ad un’epoca da sempre confinata nel mito. Dal 27 luglio 2018 al 27 gennaio 2019, nelle sale espositive di Palazzo Caffarelli e nell’area del Tempio di Giove ai Musei Capitolini, è possibile immergersi nell’atmosfera de “La Roma dei re. Il racconto dell’archeologia”. L’iniziativa è completamente gratuita per i possessori della Mic, la nuova card che può essere acquistata da chi risiede e studia nella Capitale a soli 5 euro.
Nella giornata del 26 luglio sono stati Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente ai Beni Culturali e direttore dei Musei Capitolini, e la curatrice Isabella Damiani a presentare l’evento alla stampa. La mostra si propone di analizzare fedelmente dati archeologici per accendere i riflettori della storia sul mito, andando al di là dell’epica narrazione che ha sempre dominato lo sguardo sull’età arcaica di Roma: La lupa che allatta i gemelli o la disputa tra Romolo e Remo. Vengono quindi illustrati gli aspetti salienti dell’epoca che va dal X al VI secolo a.c., ovvero l’età regia. Il percorso espositivo tuttavia inizia dal periodo più recente, il VI secolo a.c. appunto, procedendo a ritroso.
Molteplici le sezioni per affrontare compiutamente lo studio dei temi oggetto d’analisi: dai santuari ai palazzi della Roma regia, dai riti sepolcrali alla prima Roma, con un suggestivo plastico della città arcaica. E poi gli scambi commerciali tra Età del Bronzo ed Età Orientalizzante con testimonianze provenienti dalla necropoli dell’Esquilino, una delle fonti storico archeologiche più rilevanti di quell’epoca. Senza dimenticare un excursus sui ruoli sociali di uomo e donna.
“Una mostra che non vuole essere solo per studiosi”, dicono Parisi Presicce e Damiani durante la conferenza stampa di presentazione nella sala Pietro da Cortona, “che sono naturalmente interessati ma sono pochi. Ma vuole coinvolgere tutti i cittadini”. Riscoprire interessanti e sconosciuti aspetti del passato per capire meglio, magari, anche l’importanza del decoro e del rispetto nel presente. Ammirare Roma sia dentro i suoi musei, sia fuori.