(19/11/2012) da controinformoperdiletto
Voglio scrivere un post breve, magari pieno di link da seguire perché chi voglia possa approfondire la questione e perché mi piace pensare di avere lettori magari pochi ma attivi, perché in queste ore per quello che succede in Palestina prevale la rabbia e per come ne parlano i nostri mass-media specie televisivi lo schifo e la nausea, e perché troppe volte sono stato analitico (qui citando De Andrè, qui e qui tentando di riportare la cronistoria vera approfittando del cosiddetto giorno della memoria, quianticipando quattro anni fa quello che potrei dire parola per parola anche oggi) e oggi voglio essere sintetico:
i bombardamenti israeliani su Gaza sono un crimine contro l’umanità ingiustificato da qualsiasi punto di vista, di tale portata che se fossimo davvero un mondo civile e democratico col diritto di andare a imporre la pace e la democrazia per via militare come tante (troppe) volte abbiamo fatto ingiustificatamente oggi dovremmo farlo per una volta giustificatamente occupando militarmente Israele e costringendolo a deporre le armi.
Il fatto che un tale scenario sia fantapolitico, è la dimostrazione lampante del fatto che l’Onu è una presa in giro (le risoluzioni contro lo stato ebraico non si contano, tutte inattuate, e se non vi basta leggete cosa succede per Cuba…) e la pretesa superiorità di noi occidentali in fatto di etica e civiltà una colossale menzogna. Io ho finito, chi vuole si legga qui:
- Carlo Bertaniche da un po’ di cifre dell’imparità della lotta a tentare di squarciare il silenzio in merito della stampa di regime;
- Anna Lombrosoche usa un taglio sentimentale per ricordarci che Israele è uno stato confessionale e fascistoide, e come e perché essersi trasformati in un amen da vittime a carnefici può far dire che in fondo i veri antisemiti oggi sono proprio gli israeliani;
- Gilad Atzmonche dimostra con logica stringente che l’unica via di riscatto per Israele sarebbe appunto smettere di essere uno Stato ebraico;
- Lameduck che, rimasta per una volta senza parole, lascia il compito di raccontare la verità a Chomsky in un lungo intervento riportato integralmente e da leggere con estrema attenzione;
e una volta fatto corra a firmare questa petizione – non servirà a niente, ma, magari accompagnato da un po’ di attenzione alle etichette al supermercato per boicottare i prodotti israeliani, alleggerisce un pochino la coscienza.