Al Teatro Marconi l’uomo, il musicista, il simbolo
“Non so scrivere in modo poetico: non sono un poeta. Non so distribuire le frasi con tanta arte da far loro gettare ombra e luce: non sono un pittore. Non so neppure esprimere i miei sentimenti e i miei pensieri con i gesti e con la pantomima: non sono un ballerino. Ma posso farlo con i suoni: sono un musicista.”
Wolfang Amadeus Mozart, la sua vita e le incomprensioni pubbliche ed istituzionali con cui ebbe a scontrarsi, arrivano in scena al Teatro Marconi per due serate, il 27 e 28 aprile, con la pièce W.A.M. Ironia della morte. Lo spettacolo firmato da Carlo Picchiotti, per la regia di Claudio Boccaccini e l’interpretazione di Ignazio Raso, si fa portavoce nelle vesti apparenti di un monologo, delle avverse condizioni con cui dovette lottare in fondo per tutta la sua breve esistenza. “E’ lo sfogo e la denuncia di un uomo che dopo essere stato il traduttore di voglie, di ansie, di passioni e di affanni del mondo, si è trovato da solo” si legge.
Immaginare di vedere un musicista come Mozart, geniale e meraviglioso, bistrattato dalla nobiltà dei suoi tempi, offeso da una noncuranza capace di non riconoscere le doti uniche di un compositore che ha regalato all’umanità alcune delle pagine più appassionanti della storia dei componimenti musicali, è forse quanto di più difficile oggi da comprendere. Eppure quello che verrà portato in scena la prossima settimana sarà l’immagine di un uomo in lotta con la mancanza di amore tout court; un uomo tanto poco valorizzato all’epoca, quanto poi riconosciuto quale esempio e rappresentazione delle eccelse doti di un compositore, enfant prodige autore di celebri musiche sin dai 6 anni.
L’opera si farà quindi dialogo diretto con un pubblico che di lì diventerà incarnazione della saccente nobiltà della seconda metà del ‘700, da cui Mozart prenderà il largo, liberandosi infine dalla committenza sgarbata ed irriconoscente e divenendo primo fra i musicisti ad intraprendere la carriera di libero professionista. Un testamento se vogliamo con cui l’autore esprimerà il sentimento puro di generosa produzione, preziosa e stimabile bellezza con cui parlare direttamente al cuore di chi ascolta.
In scena con la World Spirit Orchestra diretta da Mario Donatone e Giò Bosco, W.A.M. Ironia della morte sarà uno spettacolo con cui rivivere le emozioni di un uomo simbolo di tutti i tempi.