Contrappunti.info commemora il talento della scrittrice inglese, nata il 16 dicembre 1775 a Steventon
di Adalgisa Marrocco
Era il 16 dicembre 1775 e a Steventon, nel sud-est dell’Inghilterra, nasceva la grandiosa ed eterna Jane Austen. A distanza di 240 anni da quel memorabile giorno, Contrappunti.info vuole commemorare la scrittrice dell’Hampshire e il suo immortale talento
Nel 2013, in un articolo celebrativo per il duecentesimo anniversario di Orgoglio e pregiudizio, il professor Roberto Bertinetti (1) ha certificato le ragioni che hanno reso immortale e dolcemente sovversiva l’opera di Jane Austen. A sostegno della sua opinione, lo studioso suggerisce le parole dell’eroina del romanzo Persuasione: «Gli uomini hanno avuto su di noi ogni vantaggio nel narrare la loro storia. L’istruzione è sempre stata appannaggio loro a un livello tanto più alto; la penna è stata nelle loro mani.» Jane Austen «ha sottratto la penna dalla mano agli uomini e l’ha utilizzata per offrire un nuovo punto di vista in libri che Edward Morgan Forster giudica macchine narrative perfette», ha aggiunto Bertinetti.
Il giudizio del novecentesco E.M. Forster, equiparante i romanzi della scrittrice a una stoffa di fitto tessuto dalla quale nulla può essere tolto, ci fa riflettere su un ulteriore pregio austeniano: la straordinaria abilità narrativa. D’altronde, fin da giovanissima Jane Austen mostra tutte le caratteristiche della grande prosatrice. «Le ragazze di quindici anni ridono sempre […] Ma un attimo dopo piangono. Non possiedono ancora una dimora fissa, dalla quale possano rendersi conto che c’è qualcosa di eternamente ridicolo nella natura umana, una certa qualità negli uomini e nelle donne che continuamente suscita la satira. Ma Jane Austen lo sapeva dal giorno della nascita. Una di quelle fate che si posano sulle culle l’avrà probabilmente portata a fare il giro del mondo non appena nata […] Perciò a quindici anni non si faceva molte illusioni sugli altri, e nessuna su se stessa. Tutto ciò che ella scrive, è rifinito e ripulito e si trova nella giusta relazione, non col presbiterio, bensì con l’universo» (2), scriveva Virginia Woolf.
Infatti, in Jane Austen manca quel trasporto melodrammatico rintracciabile con facilità tra altre autrici coeve. Negli scritti dell’autrice non c’è struggimento, non c’è rabbia, non c’è desiderio di ergere la passione della storia a motore della Storia. William Somerset Maugham ha osservato: «Lei aveva troppo buonsenso e troppo ispirato umorismo per essere romantica.»
Jane Austen raccontava il mondo e le persone con spirito divertito e acume. Pur occupandosi di eventi comuni e faccende quotidiane (uniche realtà che poteva dire di aver sperimentato vista l’esistenza appartata che condusse), la scrittrice inglese era in grado di convertire fatti ordinari in straordinari soggetti letterari. L’eterno appeal dei romanzi austeniani è senz’altro merito dell’ironia, del senso di osservazione e dell’empatia che l’autrice stessa nutriva nei confronti di situazioni e personaggi.
«Ecco una donna, agli inizi dell’Ottocento, che scriveva senza odio, senza amarezza, senza paura, senza protestare, senza far prediche. La stessa condizione nella quale scriveva Shakespeare, pensavo, guardando il testo di Antonio e Cleopatra. E quando alcuni paragonano Shakespeare a Jane Austen, forse intendono dire che ambedue erano riusciti a dissolvere nella mente ogni ostacolo; ed è per questa ragione che non conosciamo Jane Austen e non conosciamo Shakespeare, ed è per questa ragione che Jane Austen pervade di sé ogni parola che ha scritto, proprio come fa Shakespeare» (3), affermava una lettrice speciale come Virginia Woolf.
Jane Austen è divenuta immortale nel momento in cui la sua penna si è posata per la prima volta sul foglio. I suoi romanzi sono giunti fino a noi imperituri, perfetti ed armoniosi, senza patire il peso dei due secoli che li separano dal lettore odierno. Oggi, a 240 anni dalla sua nascita, non si può fare a meno di celebrare la grandezza della scrittrice che, in qualità di indiscussa maestra del dialogo romanzesco, continua a parlare con noi e per noi.
(1) R. Bertinetti, Jane Austen la sovversiva: Orgoglio e pregiudizio compie 200 anni, da Il Messaggero, 28 gennaio 2013
(2) V. Woolf, Voltando pagina. Saggi 1904-1941, Il Saggiatore, 2001, p. 206
(3) V. Woolf, Una stanza tutta per sé, Mondadori, 2000