Uno dei luoghi d’arte e storia più splendidi di Roma, da poco restituito al mondo grazie ad una monumentale opera di recupero, accoglie fino al 14 gennaio 2024 una mostra che narra del legame tra la Città Eterna e l’Egitto nel I secolo dopo Cristo, attraverso la figura di Nerone che con quella terra strinse un rapporto profondo. Questo luogo è la Domus Aurea, edificata proprio dall’imperatore che si identificò con il Dio Sole secondo una visione di matrice orientale. E la mostra è “L’Amato di Iside. Nerone, la Domus Aurea e l’Egitto”, la cui genesi si trova negli stessi lavori di restauro che hanno riportato alla luce moltissime decorazioni che rimandano al culto isiaco e al vicino oriente.
Scatti dalla Domus Aurea in occasione della mostra “L’Amato di Iside. Nerone, la Domus Aurea e l’Egitto”
(foto Marco Bombagi)
Riemersa dall’oblio del tempo solo nel Rinascimento, quando artisti come Pinturicchio, Ghirlandaio, Raffaello e Giulio Romano si calarono dall’alto credendo di visitare semplici “grotte sotterranee” e invece ritrovarono la perduta Domus Aurea neroniana, questa meraviglia unica, tra i gioielli più preziosi di Roma, oggi è tornata a stupire dopo lunghi anni di lavori con una mostra che ne incarna la natura più intima, nel legame tra chi la volle edificare, la Città Eterna e quell’oriente fascinoso e lontano, ammaliante con i suoi culti e le sue leggende.
“L’Amato di Iside. Nerone, la Domus Aurea e l’Egitto” è uno dei più importanti eventi culturali dell’anno, inaugurata il 22 giugno e aperta al pubblico fino al 14 gennaio 2024. Dalla Sala Ottagonale al Grande Criptoportico fino al Cortile Pentagonale analizza la presenza di Nerone in Egitto e la diffusione del culto isiaco a Roma, in un contesto straordinario come gli ambienti che si aprono nel cuore del colle Oppio, simbolo del potere neroniano prima rinnegato e cancellato, dopo la morte dell’imperatore, e poi dimenticato per secoli prima di essere ritrovato e regalato nuovamente allo sguardo dei visitatori di tutto il mondo. Un sito che non ha ancora terminato, peraltro, di svelare i propri segreti e continua ad essere un laboratorio di studi e ricerche, fonte di nuove scoperte.
La mostra raccoglie oltre 150 opere provenienti da musei italiani e stranieri, per un percorso di visita coinvolgente che porta il pubblico a immergersi nella grandiosità e nella raffinatezza dell’architettura e dell’arte egizia e romana, nell’incontro tra grandi civiltà e nell’amore di grandi personaggi per terre lontane dalla cultura millenaria. Fortunatamente la damnatio memorae che colpì la figura di Nerone dopo la sua morte non è riuscita a cancellarne l’eredità, e così oggi è possibile addentrarsi in luoghi che portano con sé due millenni di storia e bellezza, cultura e arte. La Domus Aurea è una perla unica che merita di essere ammirata, e “L’Amato di Iside” rappresenta l’occasione perfetta per farlo.