La cena dei cretini è servita al Ghione

La cena dei cretini è servita al Ghione

La cena dei cretini è un gioco che Pierre e i suoi amici dell’alta borghesia parigina si concedono una volta a settimana. Stavolta ceneranno sul palco del Teatro Ghione di Roma dal 16 dicembre all’8 gennaio, davanti ad un pubblico che si godrà circa due ore di risate raffinate.

Il gioco con cui Pierre, abbiente editore, ed i suoi amici agiati si dilettano, prevede di invitare a cena un “cretino” a testa per farli gareggiare inconsapevolmente l’uno con l’altro. Il migliore dei “cretini” assicurerà la vittoria a chi lo avrà scovato, aggiudicando al vincitore un prosciutto Patanegra.

la-cena-dei-cretini-teatro-ghione2Pierre stavolta è sicuro di vincere grazie al buon Francois Pignon che ha invitato a casa sua su segnalazione di un amico, illustre “talent scout” di cretini, per discutere del suo hobby che lo vede impegnato a costruire monumenti famosi con i fiammiferi, con l’eventualità di pubblicarne un libro.

Stavolta Pierre si sente già il Patanegra in tasca ma un colpo della strega, all’ultimo, lo inchioderà sul divano e l’editore approfitterà di quell’infortunio per dedicare un po’ di tempo al cretino di turno, al fine di indagarne le potenzialità.

Pignon, tra gags e pasticci combinati mantenendo inalterate le sue espressioni serafiche, si dimostrerà un talentuosissimo cretino. Tra scambi di persone e telefonate che contribuiscono a infittire l’intreccio della trama, la storia prosegue fino all’invito a casa di Pierre di un suo collega agente delle tasse, specializzato in evasioni fiscali.

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I bravissimi attori-registi Paolo Triestino e Nicola Pistoia, insieme a Ciro Scalera, Loredana Piedimonte e Silvia Degrandi, con la partecipazione di Giorgio Gobbi, piacciono e convincono rinnovando il classico della commedia francese di Francis Veber, dando così nuovo lustro a un grande successo che, dal 1998, diverte, affascina ed emoziona le platee di tutto il mondo.

La scena, interno curatissimo di una casa lussuosa e strabordante di opere d’arte, curata da Giulia Romolini con luci di Luca Palmieri e costumi di Lucrezia Farinella, ci accompagna in paradossali riflessioni sull’intelligenza umana.

Pignon sarà pure un maldestro cretino dalle sinapsi poco oliate, ma mette il cuore in tutto quello che fa e non conosce ambivalenza e malizia. Pierre, invece, sarà pure intelligente, ma si rivela altrettanto cinico ed egocentrico.

“Stupido è chi lo stupido fa”, diceva Forrest Gump per replicare agli attacchi di chi lo tacciava da stupido nell’omonimo film di Robert Zemeckis. Magari, con l’evolversi della pièce, il pubblico si troverà a dire altrettanto di questa Cena dei Cretini.

Gli spettatori assisteranno ad una commedia dal sorriso acuto che detronizza dai piedistalli gli arroganti, ribaltando i luoghi comuni.

Nel tempo scenico, verranno così messe a nudo le fragilità di tutti, anche di coloro che si sentono, per antonomasia, superiori e inattaccabile, tronfi del proprio acume.

Risate intelligenti per riscoprirsi tutti un po’ cretini!

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