Un’opera d’arte presenta un’altra opera d’arte. Al Castello di S. Severa, tra l’abbraccio dei secoli e il profumo del mare, con l’anteprima del 23 luglio viene presentata una mostra che offre al pubblico uno sguardo sull’incanto delle grandi copertine nella storia dell’editoria italiana dal 1950 ad oggi: “Il volto dei Libri. Libri da vedere” a cura di Giuseppe Garrera e Igor Patruno. Fino al 19 settembre un’esposizione che fa emergere tutto il magnetismo della parola e dell’immagine.
Veri oggetti iconici dal simbolismo dirompente e dalla magia di colori e forme avvolgono i capolavori della letteratura. Nel castello di S. Severa con l’anteprima del 23 luglio è stata presentata al pubblico una mostra che interesserà e sorprenderà: “Il volto dei libri. Libri da vedere”, a cura di Giuseppe Garrera e Igor Patruno.
Ai grandi scrittori si affiancano gli autori non meno celebri delle copertine, artisti come Mario Schifano e Mimmo Rotella, Bruno Munari o Armando Testa solo per citarne alcuni. Vengono così esposti pezzi rari che delineano il carattere dei narratori. Emblematico il caso del capolavoro di J.D. Salinger “Il giovane Holden” in cui l’autore americano, perseguitato dalla notorietà, chiede e ottiene di scomparire letteralmente dalla propria opera. In mostra troviamo diverse copertine e copie delle varie edizioni de Il Giovane Holden, da quelle con la foto di Salinger fino a quelle totalmente bianche.
Ampio spazio dedicato alle storiche opere di Elsa Morante “Lo scialle andaluso” e “Il mondo salvato dai ragazzini”, le cui copertine sono influenzate dal legame con il giovane pittore americano Bill Morrow, tragicamente scomparso nel 1962. Senza dimenticare la famosa foto di Robert Capa, scattata ai tempi della guerra civile spagnola e raffigurante un bimbo morto su un cumulo di macerie, copertina de “La Storia”.
Struggente la storia dietro la copertina di “La cognizione del dolore” di Carlo Emilio Gadda, la foto della casa di famiglia in Brianza, a Longone. Un luogo odiato dall’autore a causa dei debiti contratti dai genitori per acquistarla, solo “per ragioni di decoro borghese”. In quello scatto, lo si saprà solo molti anni dopo la morte di Gadda, compaiono come fantasmi in lontananza i membri della sua famiglia. Una scelta da parte dello scrittore che rivela il rancore verso quei modelli sociali che i genitori avevano inseguito.
Non mancano poi le copertine di libri per bambini create da Alighiero Boetti, con i numeri immersi nel colore e nella fantasia, o quelle a firma di Bruno Munari per la collana ” I Satelliti” Bompiani. L’iconico pianeta nero al cui interno risplendono in bianco autore e titolo. La soluzione d’artista è costituita dai satelliti, appunto: ogni nuovo volume della collana è un nuovo pianeta della costellazione.
Molto altro tuttavia verrà scoperto dal visitatore fino al 19 settembre nel castello di S. Severa. La mostra di Giuseppe Garrera e Igor Patruno attende gli amanti del libro. E delle copertine.