La lunga strada dei diritti civili

La lunga strada dei diritti civili

Dopo il divorzio breve, il nostro Paese apre una stagione di dibattito sui diritti civili

di Adalgisa Marrocco

dirittiCon l’approvazione del divorzio breve, inizia un lungo tragitto per le altre riforme che dovrebbero portare al riconoscimento di diritti civili fin’ora oggetto di indifferenza da parte della politica nostrana.

IL DIVORZIO BREVE È REALTÁ – Mentre il divorzio breve diventava legge, il mondo cattolico gridava allarme e denunciava un assalto alla famiglia, coadiuvato dalle parole di denuncia delle forze politiche conservatrici. Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) ha dichiarato: «Diciamo ‘no’ al matrimonio usa e fetta, anzitutto in presenza di figli. I bambini vanno sempre tutelati». Nonostante il vento contrario, il divorzio breve è legge e molte coppie hanno reagito dichiarando il loro entusiasmo, sostenuti con forza da associazioni quali la Lega Italiana per il Divorzio Breve.

LE MISURE DA VARARE – All’indomani del varo del suddetto provvedimento, altri quattro progetti di riforma rimangono aperti: unioni civili, misure per combattere l’omofobia, programmi di educazione di genere nelle scuole e diritto di cittadinanza.

UNIONI CIVILI – Per quanto riguarda le unioni civili si vorrebbe optare per un modello che ricalchi quello tedesco, dopo che il provvedimento ‘ad hoc’ ha già intascato un preliminare via libera dal Parlamento. La discussione in aula dovrebbe iniziare a ridosso delle Regionali. Tra le varie misure, nel testo dovrebbero essere previste la pensione di reversibilità per il compagno e la “Stepchild Adoption” (letteralmente tradotta “adozione del figliastro”). Quest’ultima misura non si configurerebbe come adozione in senso stretto, ma prevedrebbe che, nel caso uno dei due stipulanti di unione civile risulti genitore legittimo (grazie a metodi di maternità surrogata o di procreazione assistita eterologa), il partner acquisti diritti e doveri parentali. La “Stepchild Adoption” è un istituto anglosassone, ma è ormai diffusa in numerosi altri Paesi europei (ad esempio: Spagna, Svezia, Norvegia, Danimarca, Belgio, Francia, Germania, Finlandia e Groenlandia) che, pur non riconoscendo l’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali, consentono a chi è in convivenza registrata con un soggetto dello stesso sesso l’adozione dei figli naturali e adottivi del partner.

OMOFOBIA E TRANSFOBIA – Altra misura in agenda è il disegno di legge che dovrebbe estendere la norma Mancino-Reale (mirata a punire discriminazioni etniche, razziali e religiose) ad atti di omofobia e transfobia. Dopo essere passata alla Camera ed aver affrontato numerosi ostacoli, la legge arriva ora al Senato. Parallelamente, fibrillante attesa per l’introduzione dell’educazione di genere nelle scuole. Tali programmi educativi dovrebbero fungere da arma preveniva contro atti di violenza dettati da omofobia e discriminazione di genere.

DIRITTO DI CITTADINANZA – Per quanto riguarda il diritto di cittadinanza, alla Camera inizia una discussione su un testo volto a disciplinare la condizione dei bambini che, figli di genitori stranieri, nascono in Italia o acquistano residenza nel nostro Paese prima del compimento del dodicesimo anno d’età. La configurazione scelta dovrebbe essere quella del doppio binario: da una parte c’ è lo “ius soli” temperato (il minore straniero potrà fare richiesta di cittadinanza se uno o entrambi i suoi genitori sono cittadini da almeno 5 anni), dall’ altra troviamo lo “ius culturae” (per avere la cittadinanza occorrerà aver completato una formazione scolastica di almeno cinque anni).

 

About Adalgisa Marrocco

Nata in provincia di Latina il giorno di San Valentino del 1991. Firma di politica e bioetica per diverse testate on-line, raccontatrice per Edizioni La Gru col libro “Supermarket e altri racconti indigesti”, traduttrice, sempre politically scorrect.