Diventare genitori alle soglie dei 40 anni è una storia da raccontare con il sorriso. Questo lo spirito di Mamma…zzo e ritorno, spettacolo scritto dall’attrice e conduttrice radiofonica romana assieme a Marco Terenzi, in scena al Teatro 7 fino al 13 aprile.
Crescere dei figli costituisce da sempre una complessa e splendida avventura. Farlo oggi, in molti casi oltre i 40 anni tra innovazioni tecnologiche altamente invasive, ossessioni nutrizioniste e potenziali generi o nuore provenienti da Paesi lontani e diversissimi, è ancor più allarmante. Tanto vale affrontare la questione con senso dell’umorismo per rendere il tutto più semplice e spensierato, se possibile.
Federica Cifola con il suo Mamma…zzo e ritorno, sul palco del Teatro 7 di Roma dal 4 al 13 aprile, partendo dalla propria esperienza genitoriale parla di quell’universo che contraddistingue molte, in verità sempre meno a giudicare dalle statistiche demografiche, donne d’oggi. La storia di un individuo che viene proiettata sul pubblico e diviene di tutti, in una rappresentazione fedele del quotidiano: dai luoghi comuni alle situazioni farsesche, dalla competizione smodata tra mamme al rapporto con i figli.
Uno spettacolo brioso e spensierato grazie al talento di un’attrice d’esperienza che sa gestire il palcoscenico e, al contempo, interagire con gli spettatori attraverso dialoghi e sketch che sembrano improvvisati per la naturalezza con la quale nascono. Tale spontaneità spinge quindi la platea a lasciarsi andare, collaborando di fatto con la protagonista rendendo le scene ancor più trascinanti.
Non solo costume e società tuttavia. Nello show della Cifola, infatti, non manca la satira politica, pur inserita in maniera non eccessivamente accentuata così da non apparire troppo fuori dal contesto di leggerezza ed evasione della serata. Da Barbara Palombelli con la spocchia da romana bene il cui mondo inizia e finisce ai Parioli, alla presidenta della Camera Laura Boldrini, in preda della fissazione del sessismo.
Infine i padri, una delle poche cose che non cambiano mai: sempre un po’ disorientati e caotici nella pratica dell’assistenza ai figli, dalla cucina al vestiario. Affaticati e affannati dopo poche ore soli assieme ai pargoli, infatti, vengono aiutati dalle mamme indistruttibili di ritorno a casa. Forse non proprio tutti i papà si riconosceranno nel ritratto, chissà.