di Marco Cochi
Se qui, a Roma, in Italia, leggere è normale, lo si impara da piccoli, in altri luoghi del mondo questa fortuna non è affatto scontata. Ci piace quindi scoprire che, in questo 2017, la Capitale mondiale del libro sia africana.
Dal 30 giugno 2015 l’Unesco ha infatti deciso che sia Conakry, nel continente nero, dove il tasso di alfabetizzazione è ancora bassissimo e non alla portata di tutti, a poter beneficiare dell’ambito titolo.
La nomina della capitale della Guinea sarà esecutiva a partire dal prossimo 23 aprile, data scelta dall’organizzazione di Parigi per celebrare la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore. Conakry rimarrà in carica fino al 22 aprile 2018, quando il testimone passerà ad Atene.
Dal 1996, a turno, diverse città del mondo hanno ospitato l’iniziativa promossa dall’organizzazione di Parigi, che prevede di onorare per un intero anno l’impegno di promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la protezione della proprietà intellettuale attraverso il diritto d’autore, diventando di fatto una vetrina di buone pratiche culturali.
Nell’accettare la nomina, Conakry ha affrontato una sfida per niente facile. La Guinea ha un tasso di alfabetizzazione molto basso, soprattutto negli ambienti rurali e tra i giovani nella fascia compresa tra i 15 e i 24 anni, mentre registra percentuali più elevate tra i bambini in età scolare.
Oltretutto è un paese vessato da una serrata censura nei confronti della stampa, tuttavia per assicurarsi l’ambito riconoscimento ha rispettato i principi della libertà di espressione, di pubblicazioni e di diffusione delle informazioni decisi dall’Unesco.
La Guinea è comunque afflitta da numerosi problemi come l’elevato tasso di disoccupazione giovanile, le carenti strutture sanitarie e un netto ritardo nella messa in atto di politiche di sviluppo efficaci, in un paese in cui quasi il 35% della popolazione vive ancora con meno di due dollari al giorno. Senza contare, che molti guineani non hanno ancora l’accesso alla corrente elettrica e acqua potabile.
L’economia nazionale è disastrata dopo decenni di gestioni approssimate e un elevato indice di corruzione, che nell’ultima graduatoria di Transparency International, basata proprio su un indice di percezione corruttiva, figura al 142esimo posto su 176.
Problematiche di governo e di sviluppo a parte, per ospitare l’iniziativa, Conakry organizzerà numerosissimi eventi scanditi da un interessantissimo programma, che coinvolgerà una pluralità di attori del mondo della cultura guineana e africana in generale, con la partecipazione di molti altri paesi europei ospiti. Diversi gli ambiti intellettuali che caratterizzeranno la lunga kermesse tra cui danza, teatro, cinema, musica e ovviamente letteratura.
L’auspicio è che Conacry, dopo essere stata proclamata capitale mondiale del libro, trasmetta la voglia di leggere anche nelle zone rurali, dove i tassi di alfabetizzazione sono molto ridotti e le probabilità di intercettare una biblioteca assai remote.
Se si decidesse di cogliere l’importante occasione per visitare la capitale guineana, c’è da mettere in preventivo una visita al Museo Nazionale che ospita collezioni di oggetti tradizionali e al suggestivo Cemetière de Boulbinet, abbandonato oltre sessant’anni fa, ma ancora in grado di raccontare la storia della popolazione locale.
Nel caso si voglia visitare l’antico camposanto, va tenuto presente che non ci sono orari di apertura e di chiusura. L’unico modo per avere accesso alla struttura è cercare il custode con le chiavi, che spesso staziona nei pressi del cancello d’ingresso. Non lontano dal cimitero sorge anche ciò che resta del Palazzo delle Nazioni, un tempo sede degli uffici governativi, distrutto durante la rivolta armata del 1996.
Vi sono anche alcune piccole e interessanti gallerie d’arte poco fuori dal centro, come la Marie Diop, che ospita opere originali dell’artista guineana. La casa d’arte è situata nella zona di Taouyah, un animato sobborgo di Conacry, dove gli artisti lavorano le loro sculture in metallo, alcune delle quali vengono esposte su entrambi i lati della strada in prossimità della galleria.
E’ anche possibile visitare la Cathédrale Sainte-Marie in Boulevard du Commerce, situata nella zona di Camayenne, dove sorge anche la Grande Moschea, in grado di accogliere fino a diecimila fedeli, ma vietata ai non-musulmani. Sempre nel quartiere di Camayenne si estende il Giardino botanico.
Se Conakry non offre molte altre attrazioni al viaggiatore, prendendo un’affollata piroga a Port de Boulbinet al prezzo di 10mila franchi guineani (circa 1 euro), in meno di mezz’ora ci si può spostare sulle Iles de Los, isolette tranquille caratterizzate da spiagge bellissime circondate da palme.
Quello che però rende Conakry molto particolare, così come tutta la Guinea, è la prossimità con l’Oceano Atlantico e i suoi paesaggi, che meritano di essere ammirati nell’anno in cui la grandezza culturale dell’Africa nera segna l’agenda della letteratura.