di Adalgisa Marrocco
Degrado urbano che non colpisce più le sole periferie, lavori pubblici ed iniziative per il terzo Municipio capitolino. Di questo ed altro abbiamo parlato con Francesco Filini, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Municipio Roma III – Montesacro.
– Il degrado urbano della Capitale ormai non riguarda soltanto le periferie. Lei si è occupato proprio di disservizi e contrasto alla prostituzione in alcune zone del Municipio III. Può descriverci la situazione attuale? Quali le prospettive?
Il degrado del Municipio III è il degrado di una Città ormai totalmente allo sbando. In ogni zona, i quartieri sono ostaggio della criminalità e soffrono il crescente fenomeno degli insediamenti abusivi. Cumuli di rifiuti in prossimità dei cassonetti, buste e residui di ogni sorta sparsi ovunque: tutto questo alimenta il degrado e il senso di assenza delle istituzioni. L’illuminazione viene spesso a mancare a causa dei continui furti di cavi di rame presso le centraline ACEA. I lavori pubblici sono fermi: le strade si sbriciolano ad ogni sbalzo di temperatura ed ad ogni pioggia, le scuole cadono a pezzi mentre il Municipio è incapace di rispondere alle emergenze. I servizi sociali sono al collasso e la soppressione delle prestazioni avvengono da un giorno all’altro, a fronte di una costante crescita della domanda di accesso agli stessi. In definitiva, la situazione è drammatica come non mai. Il fenomeno della prostituzione continua indisturbato sotto i balconi dei residenti e l’amministrazione capitolina commette un errore madornale a pensare che si possa attuare uno zooning senza una legge nazionale che vieti espressamente la prostituzione in strada. Serviranno a ben poco le sanzioni amministrative dirette a chi continuerà a prostituirsi in luoghi “tollerati”, fermo restando che rimangono ancora avvolti dal dubbio i dettagli riguardanti la localizzazione dei cosiddetti “quartieri a luci rosse” che Marino vorrebbe introdurre.
– Parliamo di “grandi opere” a livello municipale: cosa può dirci in merito alla conclusione dei lavori del Ponte di Fidene e del milione di euro stanziato nelle scorse settimane per le priorità municipali?
Il Ponte di Fidene è stato finanziato dall’ex Assessore Fabrizio Ghera, che alla fine del suo mandato aveva già dato il via alla procedura degli espropri nella zona interessata. Questa amministrazione non dovrebbe far altro che dare seguito all’immane lavoro svolto in passato, e dovrebbe farlo in fretta onde evitare ulteriori ritardi per un’opera attesa da decenni. Riguardo l’impiego del milione di euro messo a disposizione dei Municipi la penso esattamente come i comitati di quartiere: un’amministrazione municipale che decide senza consultare il territorio è un’amministrazione lontana dalla gente, ed è assurdo impiegare tutti quei soldi per opere che, pur essendo utili, potrebbero essere tranquillamente procrastinate alle reali emergenze. Marchionne in campagna elettorale parlava di “casa di vetro”, lasciando intendere che la sua amministrazione si sarebbe contraddistinta in trasparenza. La gente, puntualmente esclusa da ogni decisione, adesso si accorge che quei vetri non erano altro vetri a specchio, impenetrabili per gli occhi dei cittadini che non hanno in tasca la tessera del partito del Presidente.
– Ancora una volta in qualità di capogruppo di FDI per il Municipio III, può illustrarci quali saranno le future proposte e le iniziative del suo partito a livello locale?
Fratelli d’Italia conduce una ferma opposizione a Marchionne e Marino, mantenendo un’idea precisa nei confronti della nostra città e schierandosi dalla parte delle categorie vessate dagli esponenti del PD, partito che troppo spesso si impunta su questioni ideologiche, quali il registro delle unioni civili, l’educazione gender nelle scuole. Roma deve risorgere e, una volta che Marino sarà stato mandato a casa dai romani, inizieremo la campagna elettorale per portare Giorgia Meloni nello scranno più alto dell’Aula Giulio Cesare. Vogliamo una città sicura, libera degli insediamenti abusivi. Vogliamo alzare il livello dei servizi e difenderli dalle privatizzazioni selvagge. Vogliamo sradicare il degrado, restituendo dignità alla Capitale. Sappiamo che si tratta di un lavoro immane, ma abbiamo idee nuove e la volontà per realizzarle. Soprattutto, sappiamo bene quali errori sono stati fatti in passato e ci stiamo impegnando affinché la destra torni al governo cittadini, senza perdere mai più di vista la sua identità, i suoi valori e la sua visione del mondo.