Finale con bara. Al teatro 7 si conclude la stagione 2016-2017 con lo spettacolo Unpercento, punizione ad affetto, in scena dal 2 al 14 maggio. Opera divertente e commovente, ricca di spunti di riflessione inaspettati. Interpreti affiatati danno vita a dialoghi di grande ritmo e ironia per uno show non privo di suspense, fino al colpo di scena.
Confronto irresistibile di accenti e battute tra Roma e Napoli, ma anche una riflessione sull’imprevedibilità della vita che disegna parabole improbabili e ci coglie, spesso, di sorpresa. Come un portiere che non può far altro che guardare un pallone imprendibile all’incrocio dei pali. “Unpercento, punizione ad affetto” è l’ultimo spettacolo in cartellone al Teatro 7 di Via Benevento per la stagione 2016-17. Dopo una cavalcata di risate mai banali lunga un anno, un finale di stagione degno di una programmazione all’insegna della qualità.
Una lettera misteriosa conduce i due ignari protagonisti in un’anonima stanza di una clinica qualunque. Al centro di questa stanza è adagiato, come dimenticato lì da tutti, un feretro. Sin dall’inizio, l’opera scritta da Francesco Stella con la regia di Valerio Groppa, è incentrata su un’ironia surreale che caratterizzerà l’intero percorso sul palco. Grazie soprattutto alla bravura degli interpreti: la coppia costituita da Enzo Casertano e Fabio Avaro ai quali, poi, si unisce Giorgia Trasselli.
Casertano interpreta un partenopeo dal nome teutonico, Hans, eredità della madre che lo ha cresciuto da sola. Il romano Sesto, invece, è un ex calciatore di basso livello ora allenatore per passione. Anche lui vissuto senza figura paterna tra mille difficoltà. Dall’incontro tra i due all’ombra dell’inquietante bara nascerà un cocktail comico irresistibile frutto della storica propensione alla battuta delle due tradizioni, romana e napoletana. Sesto, torrenzialmente logorroico, tormenterà Hans, esaurito psicologicamente dalla moglie onnipresente e dagli acciacchi, ma sempre pronto con battute che trascinano.
Il ruolo della Trasselli, l’infermiera Anna, non è meno importante, anzi. Il suo ingresso porterà le risposte alle domande e ai dubbi non solo dei due protagonisti, con una recitazione chiara e appassionata che, tuttavia, lascia trasparire simpatia e umanità. Da non perdere quindi “Unpercento, punizione ad affetto”, bello spettacolo di sorriso e riflessione sulla vita, un campo di gioco dove non bisogna aver paura d’essere giudicati per un calcio di punizione.