di Marco Bombagi
La pietra come filo conduttore di una storia tragica che avvolge il passato di un intero territorio, quello dei Monti Aurunci, Lazio meridionale, dove tutto accadde. Una pietra gravosa come la memoria di un dramma che per troppo tempo si è voluta dimenticare.
Sabato 12 marzo presso il Museo del Vino di Monte Porzio Catone, provincia di Roma, nell’ambito del ciclo di incontri “Oltremuseo” e in occasione delle celebrazioni per l’8 marzo appena trascorso, ha avuto luogo un evento in memoria delle violenze subite dalle donne durante la Seconda guerra mondiale. È stato presentato infatti il libro di Antonio Riccio “Le violenze dei Goumiers. La memoria della seconda guerra mondiale nei Monti Aurunci”.
Il dramma di quel maggio 1944, quando i Goumiers marocchini, al seguito delle truppe francesi e americane, aggirarono la famigerata Linea Gustav che allora divideva l’Italia tra nazifascisti e Alleati, e si abbandonarono per 50 ore ad ogni sorta di violenza sulla popolazione civile locale. Decine di migliaia le vittime di stupri sistematici, di massa, senza contare omicidi e saccheggi.
Una pagina tra le più vergognose della Seconda Guerra Mondiale che per decenni, tranne rare ed encomiabili eccezioni come il film “La Ciociara” di Vittorio De Sica, tratto dall’omonimo libro di Alberto Moravia, non è stata raccontata. Forse perché l’ignominia fu opera di soldati al seguito dei liberatori. Ora però, a 70 anni da quei giorni, la memoria trova voce e dignità grazie all’impegno di intellettuali e gente comune, ragazzi e teatri, scuole e musei. A questo proposito, dopo la presentazione dell’opera di Riccio e sempre sullo stesso argomento, è stato proiettato il bel cortometraggio “Gemma di Maggio” di Lorenzo Giovenga e Giuliano Giacomelli.
Il libro, che raccoglie memorie e ricordi degli ultimi testimoni sopravvissuti a quegli eventi, è frutto dell’impegno dell’autore Antonio Riccio, docente di antropologia culturale presso l’università S. Tommaso D’Aquino di Roma, ma anche di giovani studenti che hanno voluto ricostruire la storia e del Museo della Pietra di Ausonia, uno dei borghi martiri di quelle indicibili violenze; senza dimenticare l’impegno delle Istituzioni che hanno recepito il progetto.
Le violenze dei Goumiers, Un viaggio di dolore e consapevolezza attraverso la roccia; quella degli Aurunci e del cuore di chi si abbandonò, o lasciò che altri si abbandonassero senza fare alcunché, all’orrore. È la pietra della Linea Gustav e quella dei muri entro cui furono nascoste in fretta, da chi poté, figlie e mogli per non farle trovare dagli aguzzini. È la pietra del silenzio, infine, che per oltre mezzo secolo ha negato storia e ricordo ad una terra intera.