È sempre difficile misurarsi con il talento di colleghi tanto geniali quanto simpatici, specie se sono morti. Stefano Belisari tuttavia, in arte Elio, cantante, compositore, flautista, attore teatrale, nonché leader del complesso Elio e le Storie Tese, vi è riuscito appieno in una veste atipica, quella dell’interprete lirico.
La presentazione dello spettacolo Largo al factotum che ha aperto la stagione 2016/2017 dell’ Ambra Jovinelli di Roma, aveva lasciato tutti gli intervenuti con un invitante interrogativo, relativo a cosa avesse in serbo l’autore milanese per lo show che sarebbe iniziato il 18 ottobre per proseguire fino al 30 dello stesso mese. Si sapeva che sarebbe stato un percorso assolutamente originale, con la complicità del bravissimo pianista Roberto Prosseda, attraverso la storia e le note della musica classica, ma molto era stato tenuto volutamente segreto.
Ebbene, ogni dubbio è stato fugato la sera della Prima. Da subito sul palco Elio ha saputo alternare, con la consueta ironia surreale, temi aulici come l’esecuzione di opere di Mozart e Rossini, mantenendo standard vocali notevolissimi, a parentesi comiche mai forzate che coinvolgevano il pubblico.
Dal ruolo della voltapagina ufficiale, Blanca, assurta al ruolo di coprotagonista dello spettacolo al pari di Elio e di Prosseda, alle liriche di Minima Animalia del compositore Luca Lombardi con la loro leggerezza esilarante, fino agli Anonimi giapponesi, interpretati con una mimica facciale irresistibile.
Fino al 30 ottobre, quindi, sarà possibile sperimentare un Elio inusuale, ma travolgente come sempre, nei panni del tenore 2.0 che unisce, in modo assolutamente peculiare, l’austera raffinatezza della musica classica alla comicità paradossale e istintiva tipica dell’artista milanese. Uno show che, come sottolineato dal protagonista, “più che essere naif è vero”.
Marco Bombagi