Pino Strabioli e Sabrina Knaflitz saranno all’Off/Off in via Giulia con Carta Straccia fino al 9 dicembre. La storia di due fratelli in una forzata e piatta convivenza, almeno fino all’arrivo del nipote interpretato da Barnaba Bonafaccia, mentre fuori regna la rivoluzione del 68, per la regia di Mario Gelardi e la produzione di Alt Academy.
Roma 1968. Mentre fuori il fermento rivoluzionario si fa sentire, i due fratelli Teresa e Agostino vivono ormai da tempo una tranquilla, anche troppo, vita insieme. La loro attività di carta straccia pure sta finendo ed è arrivato il momento di chiudere, potendo così tornare al paese d’origine e proseguire a trascorrere un’ordinaria vita in due.
Roma è anche la città del Piper, nel periodo di Patty Pravo, anche lei simbolo di quegli anni, nonchè unico sentore rivoluzionario che si trovi dentro le mura di Agostino e Teresa, perchè Agostino ama Patty, l’ascolta, la canta e la legge sulle riviste popolari, una vera dea. I due fratelli sono chiusi al mondo, non vogliono affrontarlo con tutto quel disordine e quella violenza che c’è. Agostino, gay, si concede le sue uscite, clandestine, ma per nascondersi quanto possibile da Teresa. I tentativi di rientrare a tarda notte senza farsi sentire sono però fallimentari. Teresa, sognatrice, con tratti psicotici, racconta e si racconta di quando era un’importante pittrice e di un vago fidanzato. La non più giovanissima età sembra non riservare loro altro, fin quando non entra in casa il figlio della sorellastra, Remo, bello e giovane, una scultura di carne e muscoli che sconvolgerà la statica esistenza dei due. Risveglierà anche i loro ardori, i loro desideri con la sua abitudine di girare sempre mezzo nudo per casa.
Teresa ed Agostino sono letteralmente incantati e Remo sa che può ottenere molto da entrambi gli zii. Dietro tanta bellezza si nasconde però qualcosa, che una volta scoperta, porterà ad un finale inaspettato. Tutto questo accompagnato dalle musiche di Patty Pravo, che non si riesce a non cantare, ovviamente tra sè, durante lo spettacolo.
Una storia leggera, molto divertente, ben colorata dai tratti che ne danno Pino Strabioli e Sabrina Knaflitz. La rivoluzione del 68 è un cenno, la piece non si accascia sul racconto storico e rispetta la coerenza di un testo che vuole divertire, anche portando il macchiettistico in entrambi i protagonisti. Teresa e Agostino incarnano involontariamente la rivoluzione che rifiutano di affrontare con l’essere una donna e un omosessuale, emblemi della nuova visione della sessualità che andava delineandosi allora.
C’è affiatamento sul palco, i tre attori si divertono insieme e questo diverte il pubblico. Molto bravo Strabioli in ogni momento di Agostino, bene anche la Knaflitz che regala mimiche esilaranti e all’altezza della serata il giovane Bonafaccia, che ha il compito di ritmare ancora di più la scena.
Un pò veloce il finale,che sembra quasi affrettarsi senza un arrivo graduale, ma questo non guasta il piacere di una serata all’Off/Off, per guardare una godibile storia, anche da ascoltare.